L’Angolo del Vitigno: ep. #46 – Ruché di Castagnole Monferrato: Un Vino Unico da Conoscere
Il mondo del vino è vasto e affascinante, ricco di sorprese e di vitigni unici che raccontano storie di territori e tradizioni. Tra questi, il Ruché si distingue come una gemma nascosta del Piemonte, capace di regalare emozioni inaspettate. In questo articolo vi guideremo alla scoperta di questo vitigno straordinario, esplorandone la storia, le caratteristiche ampelografiche, le zone di produzione, le denominazioni di origine, le peculiarità organolettiche, gli stili di vinificazione e i migliori abbinamenti gastronomici.
Storia del Vitigno Ruché
La storia del Ruché è avvolta nel mistero, con origini che si perdono nel tempo. Alcune teorie suggeriscono che sia stato introdotto in Piemonte dai monaci cistercensi provenienti dalla Borgogna nel Medioevo. Altre ipotesi lo collegano alla Valle del Rodano o all’Alta Savoia. Tuttavia, è nel piccolo comune di Castagnole Monferrato che il Ruché ha trovato il suo habitat ideale e la sua rinascita, grazie all’opera instancabile di alcuni produttori locali che hanno creduto nelle potenzialità di questo vitigno.
Negli anni ’70 il parroco don Giacomo Cauda svolse un ruolo cruciale nel recupero del Ruché. Nato a Portacomaro nel 1932, don Cauda era un grande appassionato di viticoltura e vinificazione. Dopo essere diventato parroco a Castagnole Monferrato nel 1964, scoprì questo vitigno all’interno della piccola vigna della parrocchia e, incuriosito, provò a vinificarlo. Il suo impegno portò ad una rinascita del Ruché, che da vitigno quasi dimenticato è diventato nel tempo uno dei simboli del Monferrato.
Grazie al lavoro di don Cauda e di altri produttori, il Ruché ha ottenuto il riconoscimento come Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1987, diventando poi DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) nel 2010. Oggi, il Ruché di Castagnole Monferrato DOCG è uno dei vini più apprezzati del Piemonte, celebrato per la sua unicità e il suo carattere distintivo.
Caratteristiche Ampelografiche del Ruché
Il vitigno Ruché si distingue per le sue peculiarità ampelografiche uniche, che lo rendono facilmente riconoscibile e contribuiscono alle sue caratteristiche organolettiche distintive.
- Foglia: di dimensioni medie, pentagonale e trilobata, con lobi pronunciati e margini ondulati. La superficie della foglia è generalmente liscia, con una leggera peluria sul lato inferiore.
- Grappolo: di forma conica o cilindro-conica, di media grandezza, spesso alato. I grappoli sono spargoli, con acini ben distanziati che permettono una buona aerazione e riducono il rischio di malattie fungine.
- Acino: di dimensioni medie, sferico, con buccia poco pruinosa e di colore blu-nero. La polpa è succosa e dolce, con una buona acidità che contribuisce alla freschezza del vino.
Queste caratteristiche conferiscono al Ruché un’identità ben definita e lo rendono un vitigno particolarmente interessante per la viticoltura di qualità.
Zone di Vocazione del Ruché
Il Ruché trova il suo terroir ideale nel cuore del Monferrato, una delle zone vitivinicole più affascinanti del Piemonte. La DOCG Ruché di Castagnole Monferrato comprende sette comuni: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi. Questo territorio è caratterizzato da colline dolci, suoli calcarei e clima temperato, condizioni che favoriscono la crescita di uve di alta qualità.
Castagnole Monferrato
Castagnole Monferrato è il cuore pulsante della produzione di Ruché. Questo piccolo comune ha una lunga tradizione vitivinicola e ospita alcune delle cantine più rinomate della zona. Tra queste, spicca la Cantina Montalbera, una delle realtà più dinamiche e innovative nella produzione di Ruché. Fondata negli anni ’80, Montalbera ha contribuito significativamente alla valorizzazione del vitigno, producendo vini di alta qualità apprezzati a livello internazionale.
Altri Comuni
Anche gli altri comuni della DOCG Ruché di Castagnole Monferrato hanno un ruolo importante nella produzione di questo vino. Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi sono tutti territori vocati alla viticoltura, con cantine che producono Ruché di eccellente qualità. Tra queste, la Cantina Ferraris Agricola a Grana e la Cantina Luca Ferraris a Castagnole Monferrato sono particolarmente note per la loro dedizione al Ruché e per i loro vini pluripremiati.
Denominazioni di Origine Collegate al Ruché
Il Ruché è prodotto sotto la denominazione Ruché di Castagnole Monferrato DOCG. Questo riconoscimento garantisce che il vino rispetti rigidi standard di produzione, assicurando un prodotto di eccellenza. La DOCG richiede che il vino sia composto almeno al 90% da uve Ruché, con la possibilità di aggiungere fino al 10% di altre varietà locali come Barbera e Brachetto.
La DOCG Ruché di Castagnole Monferrato prevede specifiche regole per la coltivazione delle viti e la vinificazione, volte a preservare l’integrità e la qualità del vino. Le rese per ettaro sono limitate per garantire una maggiore concentrazione delle uve, e la vinificazione deve avvenire all’interno della zona di produzione per mantenere un legame stretto con il territorio.
Caratteristiche Organolettiche del Ruché
Il Ruché è un vino che sorprende per la sua complessità e la sua unicità. Ecco alcune delle sue principali caratteristiche organolettiche:
- Colore: rosso rubino con riflessi violacei, un colore vivo che preannuncia l’intensità aromatica del vino.
- Profumo: aromatico e intenso, con note floreali di rosa e violetta, accenni di frutti rossi come ciliegia e fragola, e spezie dolci come la cannella e il pepe bianco. Alcune versioni possono presentare lievi sentori erbacei e di sottobosco.
- Gusto: morbido e avvolgente, con una piacevole tannicità e una buona persistenza. Il finale è delicatamente speziato, con una freschezza che rende il vino piacevole da bere anche nei mesi più caldi.
Il Ruché è un vino che si distingue per la sua aromaticità unica, dovuta alla particolare combinazione di composti volatili presenti nelle uve. Questa caratteristica lo rende facilmente riconoscibile e apprezzato sia dagli esperti che dai neofiti del mondo del vino.
Stili di Produzione dei Vini Ruché
Il Ruché viene vinificato prevalentemente in acciaio per preservare la freschezza e gli aromi varietali. Alcuni produttori scelgono di affinare il vino in legno per aggiungere complessità e struttura. Gli stili di produzione possono variare, ma il filo conduttore rimane la valorizzazione delle caratteristiche uniche del vitigno.
Vinificazione in Acciaio
La vinificazione in acciaio è il metodo più comune per il Ruché, poiché permette di conservare intatti i profumi floreali e fruttati del vino. Questo stile produce un vino fresco, vivace e immediatamente piacevole, ideale per essere consumato giovane.
Affinamento in Legno
Alcuni produttori scelgono di affinare il Ruché in botti di rovere per un periodo variabile, solitamente tra i 6 e i 12 mesi. Questo processo aggiunge complessità al vino, conferendo note di vaniglia, spezie e una maggiore struttura. L’affinamento in legno può rendere il Ruché adatto anche a un invecchiamento medio-lungo, permettendo al vino di evolvere e sviluppare nuove sfumature.
Vini di Riferimento
Tra i vini di Ruché più apprezzati, segnaliamo il “Laccento” Ruché di Castagnole Monferrato DOCG della Cantina Montalbera, che si distingue per la sua eleganza e complessità, e il “Sant’Eufemia” Ruché di Castagnole Monferrato DOCG della Cantina Ferraris Agricola, noto per la sua intensità aromatica e la persistenza.
Abbinamenti con il Cibo
Il Ruché è un vino estremamente versatile a tavola, capace di esaltare una vasta gamma di piatti. Ecco alcuni abbinamenti consigliati:
- Antipasti: salumi e formaggi freschi, tartare di carne, bruschette con pomodoro e basilico. Il Ruché si abbina perfettamente a sapori intensi e decisi, bilanciando la sua aromaticità con la grassezza dei salumi e la freschezza dei formaggi.
- Primi piatti: risotti con funghi, pasta al ragù, agnolotti del plin. La struttura del Ruché e la sua acidità lo rendono ideale per accompagnare piatti ricchi e saporiti, esaltando i sapori senza sovrastarli.
- Secondi piatti: carni bianche e rosse, arrosti, brasati, selvaggina. La tannicità del Ruché si sposa bene con la succulenza delle carni, offrendo un equilibrio perfetto tra morbidezza e struttura.
- Formaggi: formaggi stagionati e semistagionati, pecorino, toma piemontese. La complessità del Ruché si armonizza con i sapori intensi dei formaggi stagionati, creando un abbinamento raffinato e appagante.
Il Ruché è anche un ottimo vino da meditazione, perfetto da gustare da solo per apprezzarne appieno le sfumature. La sua aromaticità lo rende ideale per momenti di relax e contemplazione, magari accompagnato da un buon libro o da una conversazione piacevole.
Conclusione
Il Ruché è un vitigno che merita di essere scoperto e apprezzato per le sue caratteristiche uniche e la sua capacità di raccontare il territorio da cui proviene. Se non avete ancora avuto l’occasione di assaporarlo, vi invitiamo a farlo al più presto. E se già lo conoscete, raccontateci la vostra esperienza nei commenti: qual è stato il vostro abbinamento preferito? Avete scoperto qualche produttore che vi ha particolarmente colpito? Condividete con noi le vostre storie e impressioni, perché il mondo del vino è fatto anche di condivisione e passione.
Non vediamo l’ora di leggere le vostre esperienze con il Ruché! Avete assaggiato qualche etichetta particolare? Quali abbinamenti gastronomici avete trovato più riusciti? Lasciate un commento qui sotto e fateci sapere la vostra opinione. Buona degustazione!