Come il clima influisce sulla qualità del vino
Ti sei mai chiesto perché alcuni vini hanno un sapore diverso da altri, anche se sono prodotti con le stesse uve? La risposta è semplice: il clima. Il clima è uno dei fattori più importanti che determinano la qualità e il carattere di un vino, perché influisce su tutte le fasi della vita della vite, dalla fioritura alla maturazione. In questo articolo, vedremo quali sono i principali elementi climatici che influenzano il vigneto, quali sono i rischi e le opportunità che comportano, e come i viticoltori possono adattarsi e mitigare gli effetti negativi.
Il calore
Il calore è essenziale per la crescita e lo sviluppo della vite, perché favorisce la fotosintesi, la respirazione e la sintesi degli zuccheri e degli aromi. Tuttavia, il calore non è uguale ovunque: dipende da diversi fattori, tra cui:
- La latitudine: più ci si avvicina all’equatore, più le temperature sono alte e costanti durante l’anno. Al contrario, più ci si allontana dall’equatore, più le temperature sono basse e variabili, con stagioni ben distinte.
- L’altitudine: più si sale in quota, più le temperature diminuiscono. Questo perché l’aria si raffredda man mano che si allontana dalla superficie terrestre, che è riscaldata dal sole, e anche perché più si sale e più è rarefatta, e quindi trattiene meno il calore. Inoltre, l’altitudine influisce anche sulla pressione atmosferica, che a sua volta influisce sulla concentrazione di ossigeno e anidride carbonica, due gas fondamentali per la vite.
- Le correnti oceaniche: le correnti oceaniche sono dei flussi di acqua che si muovono lungo le coste dei continenti, trasportando calore o freddo a seconda della loro origine. Per esempio, la corrente del Golfo, che scorre lungo la costa atlantica dell’Europa, porta acqua calda dai tropici, mitigando il clima delle regioni costiere. Al contrario, la corrente di Humboldt, che scorre lungo la costa pacifica del Sud America, porta acqua fredda dall’Antartide, rendendo quindi il clima più fresco.
- La presenza di mari, laghi o fiumi: le masse d’acqua hanno una maggiore capacità termica rispetto alla terra, cioè impiegano più tempo a riscaldarsi e a raffreddarsi. Questo significa che le zone vicine a mari, laghi o fiumi hanno un clima più mite e stabile, con minori escursioni termiche tra giorno e notte, e tra estate e inverno, ed inoltre “spostano” la stagione vegetativa in avanti, per cui si evitano pericoli come le gelate primaverili, mentre la raccolta beneficia di un periodo mite più prolungato.
- La nebbia: la nebbia è una condensa di vapore acqueo nell’aria, che si forma quando la temperatura scende al di sotto del punto di rugiada. La nebbia ha un effetto rinfrescante, perché riflette parte della radiazione solare, e allo stesso tempo umidificante, perché fornisce acqua alla vite. La nebbia può essere un fattore positivo o negativo a seconda del periodo dell’anno: in primavera, può proteggere i germogli dalle gelate, ma può anche favorire lo sviluppo di malattie fungine; in autunno, può rallentare la maturazione delle uve, ma può anche contribuire alla formazione della muffa nobile, che dà origine ai vini dolci.
- La continentalità: la continentalità è il grado di influenza che il mare ha sul clima di una zona. Più una zona è lontana dal mare, più ha un clima continentale, caratterizzato da temperature elevate in estate e basse in inverno, e da precipitazioni scarse e irregolari. Più una zona è vicina al mare, più ha un clima marittimo, caratterizzato da temperature moderate in tutte le stagioni, e da precipitazioni abbondanti e regolari.
- La durata del giorno: la durata del giorno è il tempo che intercorre tra l’alba e il tramonto, e varia a seconda della stagione e della latitudine. La durata del giorno influisce sulla quantità di luce e di calore che la vite riceve, e quindi sulla sua crescita e maturazione. In generale, le zone con una maggiore durata del giorno hanno una maggiore produzione di zuccheri e una minore produzione di acidi, mentre le zone con una minore durata del giorno hanno una minore produzione di zuccheri e una maggiore produzione di acidi.
I rischi correlati al calore
Il calore può essere un fattore di stress per la vite, se supera o scende al di sotto di certi limiti. Alcuni dei rischi correlati al calore sono:
- La siccità: la siccità è la mancanza di acqua nel suolo, che limita la disponibilità di nutrienti e di ossigeno per la vite. La siccità provoca una riduzione della crescita, della fotosintesi e della traspirazione della vite, e quindi una diminuzione della qualità e della quantità delle uve. La siccità può essere causata da una scarsa piovosità, da una elevata evaporazione o da una eccessiva perdita di acqua dal suolo.
- Il colpo di sole: il colpo di sole è un danno causato da una esposizione eccessiva alla radiazione solare, che provoca una disidratazione e una bruciatura dei tessuti vegetali. Il colpo di sole può causare una perdita di colore, di aroma e di acidità delle uve, e favorire lo sviluppo di malattie e parassiti. Il colpo di sole può essere causato da una temperatura troppo alta, da una scarsa ventilazione o da una insufficiente copertura fogliare.
- La gelata: la gelata è il congelamento dell’acqua contenuta nei tessuti vegetali, che provoca una rottura delle membrane cellulari e una perdita di vitalità. La gelata può causare una distruzione totale o parziale dei germogli, dei fiori e delle uve, e quindi una riduzione o una perdita della produzione. La gelata può essere causata da una temperatura troppo bassa, da una rapida variazione termica o da una scarsa protezione dal freddo.
I sistemi di difesa
I viticoltori possono adottare diversi sistemi di difesa per proteggere il vigneto dai rischi legati al calore, tra cui:
- I riscaldatori: i riscaldatori sono dei dispositivi che producono calore, e che vengono posizionati tra le file di viti per contrastare le gelate. I riscaldatori possono essere alimentati da gas, da elettricità o da biomasse, e possono essere accesi manualmente o automaticamente a seconda della temperatura.
- I ventilatori: i ventilatori sono dei dispositivi che producono aria, e che vengono posizionati tra le file di viti per contrastare le gelate o il colpo di sole. I ventilatori possono essere alimentati da gas, da elettricità o da energia eolica, e possono essere accesi manualmente o automaticamente a seconda della temperatura o della radiazione solare.
- Gli irrigatori: gli irrigatori sono dei dispositivi che producono acqua, e che vengono posizionati tra le file di viti per contrastare la siccità o la gelata. Gli irrigatori possono essere alimentati da acqua di rete, da pozzi o da bacini, e possono essere accesi manualmente o automaticamente a seconda dell’umidità del suolo o della temperatura. L’irrigazione può essere superficiale, a goccia o a nebulizzazione, a seconda della quantità e della distribuzione dell’acqua. Gli irrigatori a spruzzo inoltre, in caso di gelata formano uno strato protettivo di ghiaccio intorno ai germogli, impedendo il calo ulteriore di temperatura.
- Lo studio del design del vigneto: lo studio del design del vigneto è l’insieme delle scelte che riguardano la disposizione e l’orientamento delle viti, la densità e l’altezza delle piante, la forma e la dimensione della chioma, la varietà e il portainnesto delle uve, e altri aspetti che influiscono sul microclima del vigneto. Viene fatto in base alle caratteristiche del terreno, del clima e dell’obiettivo produttivo. Lo studio del design del vigneto può influire sulla quantità e sulla qualità del calore che raggiunge la vite, e quindi sulla sua resistenza e maturazione.
L’acqua
L’acqua è indispensabile per la vita della vite, perché consente il trasporto di nutrienti e di zuccheri, la regolazione della temperatura e la diluizione degli acidi. Tuttavia, l’acqua non è uguale ovunque: dipende da diversi fattori, tra cui:
- Le piogge: le piogge sono le precipitazioni atmosferiche che cadono sotto forma di acqua liquida. Le piogge influiscono sulla quantità e sulla qualità dell’acqua disponibile per la vite, e quindi sul suo bilancio idrico. Possono essere misurate in termini di intensità, frequenza e distribuzione nel corso dell’anno. In generale, le zone con una maggiore piovosità hanno una maggiore produzione di acidi e una minore produzione di zuccheri, mentre le zone con una minore piovosità hanno una minore produzione di acidi e una maggiore produzione di zuccheri.
- L’irrigazione: l’irrigazione è l’apporto artificiale di acqua al suolo, per compensare la mancanza di piogge o per aumentare la produzione. L’irrigazione influisce sulla quantità e sulla qualità dell’acqua disponibile per la vite, e quindi sul suo bilancio idrico. Può essere misurata in termini di quantità, qualità e modalità di erogazione dell’acqua. In generale, l’irrigazione può aumentare la crescita, la produzione e la qualità delle uve, se fatta in modo adeguato e controllato, oppure può causare problemi di salinità, di diluizione e di malattie, se fatta in modo eccessivo o inappropriato.
- La grandine: la grandine è una precipitazione atmosferica che cade sotto forma di ghiaccio. La grandine influisce sulla quantità e sulla qualità delle uve, perché provoca dei danni meccanici e fisiologici. La grandine può essere misurata in termini di dimensione, forma e velocità dei chicchi di ghiaccio. In generale, può causare una riduzione o una perdita della produzione, una diminuzione della qualità e una maggiore suscettibilità alle malattie e ai parassiti.
I rischi legati all’acqua
L’acqua può essere un fattore di stress per la vite, se è in eccesso o in difetto. Alcuni dei rischi legati all’acqua sono:
- L’inondazione: l’inondazione è l’accumulo di acqua sulla superficie del suolo, che impedisce la normale aerazione e drenaggio. L’inondazione provoca una riduzione dell’ossigeno e un aumento dell’anidride carbonica nel suolo, e quindi una diminuzione della respirazione e della crescita delle radici. L’inondazione può causare una riduzione o una perdita della produzione, una diminuzione della qualità e una maggiore suscettibilità alle malattie e ai parassiti. Può essere causata da una eccessiva piovosità, da una scarsa permeabilità del suolo o da una cattiva gestione delle acque.
- La peronospora: la peronospora è una malattia fungina che colpisce le foglie, i fiori e le uve della vite. La peronospora provoca una maculatura e una necrosi dei tessuti vegetali, e quindi una diminuzione della fotosintesi e della produzione. La peronospora può causare una riduzione o una perdita della produzione, una diminuzione della qualità e una maggiore suscettibilità ad altre malattie e parassiti. Può essere favorita da una elevata umidità, da una scarsa ventilazione o da una insufficiente protezione chimica o biologica.
- La botrite: la botrite è una malattia fungina che colpisce le uve della vite. La botrite provoca una muffa grigia e una marcescenza dei frutti, e quindi una perdita di peso e di aroma. La botrite può causare una riduzione o una perdita della produzione, una diminuzione della qualità e una maggiore suscettibilità ad altre malattie e parassiti. Può essere favorita da una elevata umidità, da una scarsa ventilazione o da una eccessiva densità delle uve.
I sistemi di difesa
I viticoltori possono adottare diversi sistemi di difesa per proteggere il vigneto dai rischi legati all’acqua, tra cui:
- Il drenaggio: il drenaggio è l’insieme delle opere che favoriscono lo scolo dell’acqua in eccesso dal suolo, per evitare l’inondazione e la salinizzazione. Il drenaggio può essere naturale o artificiale, a seconda della capacità del suolo di assorbire e trasmettere l’acqua. Può essere superficiale o profondo, a seconda della profondità a cui si interviene, e può essere realizzato con fossi, canali, tubi, pozzi o altri mezzi.
- La potatura: la potatura è l’operazione che consiste nel tagliare o eliminare alcune parti della vite, per regolare la sua forma, la sua dimensione e la sua produzione. La potatura influisce sulla quantità e sulla qualità dell’aria e della luce che raggiungono la vite, e quindi sul suo microclima. Può essere fatta in diversi momenti dell’anno, a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere, e può essere fatta con forbici, cesoie, seghe o altri attrezzi.
- La difesa fitosanitaria: la difesa fitosanitaria è l’insieme delle pratiche che mirano a prevenire o curare le malattie e i parassiti che attaccano la vite. La difesa fitosanitaria può essere chimica o biologica, a seconda dei prodotti che si usano, può essere preventiva o curativa, a seconda del momento in cui si interviene. La difesa fitosanitaria può essere fatta con spruzzatori, nebulizzatori, polverizzatori o altri mezzi.
Il suolo
Il suolo è il substrato naturale o artificiale su cui cresce la vite, e che le fornisce sostegno, acqua e nutrienti. Tuttavia, il suolo non è uguale ovunque: dipende da diversi fattori, tra cui:
- La pendenza: la pendenza è l’inclinazione del terreno rispetto al piano orizzontale, e si misura in gradi o in percentuale. La pendenza influisce sulla velocità e sulla direzione dello scorrimento dell’acqua e dell’aria, e quindi sul drenaggio e sulla ventilazione del suolo. La pendenza può essere positiva o negativa, a seconda che il terreno sia rivolto verso l’alto o verso il basso. La pendenza può essere uniforme o variabile, a seconda che il terreno sia regolare o irregolare.
- L’esposizione: l’esposizione è l’orientamento del terreno rispetto ai punti cardinali, e si indica con le sigle N, E, S, O. L’esposizione influisce sulla quantità e sulla qualità della luce e del calore che raggiungono il suolo, e quindi sulla temperatura e sulla fotosintesi della vite. L’esposizione può essere nordica, orientale, meridionale o occidentale, a seconda che il terreno sia rivolto verso il nord, l’est, il sud o l’ovest. L’esposizione può essere diretta o indiretta, a seconda che il terreno riceva la luce solare in modo diretto o riflesso.
- La composizione: la composizione è l’insieme degli elementi chimici e fisici che costituiscono il suolo, e che determinano le sue proprietà. La composizione può essere analizzata in termini di tessitura, struttura, colore, pH, salinità, fertilità e altri parametri. La composizione può essere influenzata da fattori naturali o antropici, come il clima, la geologia, la pedogenesi, l’erosione, la coltivazione, la fertilizzazione e l’inquinamento.
I rischi legati al suolo
Il suolo può essere un fattore di stress per la vite, se non ha le caratteristiche adatte alla sua crescita e sviluppo. Alcuni dei rischi legati al suolo sono:
- La compattazione: la compattazione è il processo che porta a una riduzione del volume e della porosità del suolo, a causa di una pressione eccessiva o prolungata. La compattazione provoca una diminuzione della permeabilità e della aerazione del suolo, e quindi una limitazione della penetrazione dell’aria nel sottosuolo e della respirazione delle radici. La compattazione può causare una riduzione della crescita, della produzione e della qualità delle uve. Può essere causata da una eccessiva lavorazione del suolo, da una eccessiva irrigazione o da una eccessiva pressione di mezzi meccanici o animali.
- La carenza: la carenza è la mancanza o la scarsità di uno o più elementi nutritivi essenziali per la vite, che ne compromettono il metabolismo e la funzionalità. La carenza provoca una alterazione della morfologia, della fisiologia e della biochimica della vite, e quindi una diminuzione della resistenza, della produzione e della qualità delle uve. Può essere causata da una bassa fertilità del suolo, da una cattiva assimilazione delle radici o da una eccessiva diluizione delle piogge o dell’irrigazione.
- La tossicità: la tossicità è la presenza o l’eccesso di uno o più elementi o sostanze nocive per la vite, che ne danneggiano il metabolismo e la funzionalità. La tossicità provoca una alterazione della morfologia, della fisiologia e della biochimica della vite, e quindi una diminuzione della resistenza, della produzione e della qualità delle uve. Può essere causata da una elevata salinità del suolo, da una cattiva neutralizzazione delle radici o da una contaminazione da inquinanti o fitofarmaci.
I sistemi di difesa
I viticoltori possono adottare diversi sistemi di difesa per proteggere il vigneto dai rischi legati al suolo, tra cui:
- La lavorazione: la lavorazione è l’insieme delle operazioni che modificano la superficie o la profondità del suolo, per migliorarne le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche. La lavorazione può essere meccanica o manuale, a seconda dei mezzi che si usano, può essere superficiale o profonda, a seconda della profondità a cui si interviene, può essere fatta con aratri, erpici, fresatrici, zappatrici o altri attrezzi.
- La fertilizzazione: la fertilizzazione è l’apporto di elementi nutritivi al suolo, per integrare o correggere la sua fertilità. La fertilizzazione può essere organica o minerale, a seconda dei prodotti che si usano, può essere di fondo o di copertura, a seconda del momento in cui si interviene, può essere fatta con concimi, letami, compost, cenere, calce o altri mezzi.
- La correzione: la correzione è la modifica del pH o della salinità del suolo, per renderlo più adatto alla coltivazione della vite. La correzione può essere acida o basica, a seconda del tipo di suolo che si vuole modificare, può essere fatta con sostanze acidificanti o alcalinizzanti, come il solfato di ammonio, il nitrato di calcio, il gesso, il carbonato di calcio o altri mezzi.
Conclusione
In questo articolo, abbiamo visto come il clima influisce sulla qualità del vino, e quali sono i principali fattori climatici che influenzano il vigneto. Abbiamo visto anche quali sono i rischi e le opportunità che derivano da questi fattori, e come i viticoltori possono adattarsi e mitigare gli effetti negativi. Abbiamo scoperto che il clima non è uguale ovunque, e che ogni zona ha le sue peculiarità e le sue sfide. Abbiamo capito che il clima è uno dei fattori più importanti che determinano la qualità e il carattere di un vino, ma non l’unico. Ci sono anche altri fattori che entrano in gioco, come la varietà, il terroir, la vinificazione e l’invecchiamento. Ma questi sono argomenti per un altro articolo.
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