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L’Angolo del Vitigno: ep. #34 – Negro Amaro: il vino rosso pugliese che racconta il Salento

Ti piacciono i vini rossi fruttati e gastronomici? Se già non lo conosci, allora devi assolutamente provare il Negro Amaro, un vitigno a bacca nera tipico della Puglia, che produce vini rossi di grande fascino e personalità. In questo articolo ti racconterò tutto quello che c’è da sapere su questo vitigno: la sua storia, le sue caratteristiche, le sue zone di produzione, le sue denominazioni di origine, le sue qualità organolettiche, i suoi stili di vinificazione e i suoi abbinamenti culinari. Ti prometto che sarà un viaggio interessante e piacevole, che ti farà conoscere meglio questo prodotto straordinario. Se sei pronto, iniziamo!

La storia del Negro Amaro

Il Negro Amaro è un vitigno a bacca nera originario della Puglia, dove è coltivato da oltre 2500 anni. Il suo nome deriva dal latino niger (nero) e dal greco mavros (anch’esso nero), a indicare il colore intenso dei suoi grappoli. Secondo una leggenda, il vitigno fu portato in Puglia dai coloni greci di Enotria, la terra del vino, intorno al VIII secolo a.C. Altre ipotesi invece lo fanno discendere da varietà autoctone o da incroci tra queste e ceppi orientali.

Il Negro Amaro ha avuto una lunga e travagliata storia, segnata da periodi di splendore e di decadenza. Nel Medioevo, i monaci basiliani lo coltivavano nei loro monasteri e lo usavano per produrre vini da meditazione e da dessert. Nel Rinascimento il Negro Amaro divenne famoso in tutta Europa, grazie al commercio dei Veneziani, che lo esportavano sotto il nome di Vino di Puglia. Nel XVIII secolo, il vitigno subì una grave crisi, causata dalla fillossera, una malattia che distrusse gran parte dei vigneti europei. Solo nel XX secolo il Negro Amaro conobbe una nuova rinascita, grazie all’impegno di alcuni produttori pugliesi, che ne valorizzarono le potenzialità e la qualità.

Oggi il Negro Amaro è uno dei vitigni più rappresentativi della Puglia e dell’Italia meridionale, ed è apprezzato in tutto il mondo per la sua versatilità e la sua personalità.

Le caratteristiche ampelografiche del Negro Amaro

Il Negro Amaro è un vitigno vigoroso e resistente, che si adatta bene a diversi tipi di terreno e di clima. Preferisce i suoli calcarei, argillosi e sabbiosi, e le zone calde e ventilate. Ha una buona tolleranza alla siccità e alle malattie fungine, ma è sensibile al gelo e all’oidio.

Il Negro Amaro ha una foglia media, pentagonale, trilobata o pentalobata, di colore verde scuro. Il grappolo è medio-grande, cilindrico o conico, alato, compatto o semi-spargolo. L’acino è medio-piccolo, sferico o leggermente ellittico, di colore nero-bluastro, con buccia spessa e pruinosa. La polpa è incolore, succosa e di sapore neutro.

Il Negro Amaro matura tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, ed ha una buona produttività e una discreta longevità.

Le zone di vocazione del Negro Amaro

Il Negro Amaro è il vitigno più coltivato in Puglia, dove occupa circa il 30% della superficie vitata. Si trova soprattutto nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, che formano il cosiddetto Salento, la penisola che si estende tra il mar Ionio e il mar Adriatico. Il Salento è una zona ideale per il Negro Amaro, grazie al suo clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti e estati calde e asciutte, e alla sua varietà di terreni, che vanno dai calcarei ai rossi, dai sabbiosi ai vulcanici.

Il Negro Amaro si coltiva anche in altre regioni dell’Italia meridionale, come la Basilicata, la Calabria, la Campania e la Sicilia, ma con minor diffusione e rilevanza.

Le denominazioni di origine del Negro Amaro

Il Negro Amaro è alla base di numerose denominazioni di origine controllata (DOC) e di origine controllata e garantita (DOCG) della Puglia, che ne esprimono le diverse sfumature e tipicità. Tra queste, le più note sono:

  • Salice Salentino DOC: è una delle DOC più antiche e prestigiose della Puglia, istituita nel 1976. Prende il nome dall’omonimo comune in provincia di Lecce, e comprende altri 10 comuni del Salento. Prevede la produzione di vini rossi, rosati e bianchi, ma il vino più famoso è il rosso, ottenuto da un minimo del 75% di Negro Amaro, al quale si possono aggiungere fino al 25% di altre varietà a bacca nera, come il Malvasia Nera di Lecce o il Malvasia Nera di Brindisi. Il Salice Salentino rosso ha un colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei. Ha un profumo fruttato, speziato e balsamico, con note di ciliegia, mora, prugna, liquirizia, pepe, tabacco e menta. Ha un sapore secco, caldo, morbido e persistente, con tannini ben equilibrati. Ha una gradazione alcolica minima di 12,5% vol., e può essere affinato in legno per almeno 6 mesi, ottenendo la qualifica di riserva. Si abbina bene con carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati e piatti speziati.
  • Brindisi DOC: è una DOC istituita nel 1979, che comprende 20 comuni della provincia di Brindisi. Prevede la produzione di vini rossi, rosati e bianchi, ma il vino più rappresentativo è il rosso, ottenuto da un minimo del 50% di Negro Amaro, al quale si possono aggiungere fino al 50% di altre varietà a bacca nera, come il Montepulciano, il Sangiovese, il Malvasia Nera o il Susumaniello. Il Brindisi rosso ha un colore rosso rubino vivace, con riflessi granati. Ha un profumo fruttato, floreale e speziato, con note di ciliegia, viola, vaniglia e cannella. Ha un sapore secco, fresco, sapido e armonico, con tannini delicati. Ha una gradazione alcolica minima di 12% vol., e può essere affinato in legno per almeno 2 anni, ottenendo la qualifica di riserva. Si abbina bene con carni bianche, arrosti, salumi e formaggi mediamente stagionati.
  • Copertino DOC: è una DOC istituita nel 1976, che prende il nome dal comune di Copertino, in provincia di Lecce, e comprende altri 8 comuni del Salento. Prevede la produzione di vini rossi, rosati e bianchi, ma il vino più rinomato è il rosso, ottenuto da un minimo dell’85% di Negro Amaro, al quale si possono aggiungere fino al 15% di altre varietà a bacca nera, come il Malvasia Nera o il Montepulciano. Il Copertino rosso ha un colore rosso rubino carico, con riflessi aranciati. Ha un profumo intenso e complesso, con note di frutta matura, confettura, spezie, cuoio e tabacco. Ha un sapore secco, robusto, vellutato e persistente, con tannini avvolgenti. Ha una gradazione alcolica minima di 13% vol., e può essere affinato in legno per almeno 2 anni, ottenendo la qualifica di riserva. Si abbina bene con carni rosse, brasati, cacciagione, formaggi stagionati e piatti ricchi.
  • Nardò DOC: è una DOC istituita nel 1978, che prende il nome dal comune di Nardò, in provincia di Lecce, e comprende altri 5 comuni del Salento. Prevede la produzione di vini rossi, rosati e bianchi, ma il vino più tipico è il rosso, ottenuto da un minimo del 75% di Negro Amaro, al quale si possono aggiungere fino al 25% di altre varietà a bacca nera, come il Malvasia Nera, il Montepulciano o il Sangiovese. Il Nardò rosso ha un colore rosso rubino tendente al granato, con riflessi aranciati. Ha un profumo intenso e persistente, con note di frutta rossa, confettura, spezie, fiori secchi e sottobosco. Ha un sapore secco, caldo, armonico e vellutato, con tannini morbidi. Ha una gradazione alcolica minima di 12,5% vol., e può essere affinato in legno per almeno 2 anni, ottenendo la qualifica di riserva. Si abbina bene con carni rosse, stufati, formaggi stagionati e piatti della tradizione salentina.
  • Squinzano DOC: è una DOC istituita nel 1979, che prende il nome dal comune di Squinzano, in provincia di Lecce, e comprende altri 7 comuni del Salento. Prevede la produzione di vini rossi, rosati e bianchi, ma il vino più caratteristico è il rosso, ottenuto da un minimo del 70% di Negro Amaro, al quale si possono aggiungere fino al 30% di altre varietà a bacca nera, come il Malvasia Nera, il Montepulciano o il Sangiovese. Il Squinzano rosso ha un colore rosso rubino brillante, con riflessi violacei. Ha un profumo fruttato, floreale e speziato, con note di ciliegia, rosa, pepe e liquirizia. Ha un sapore secco, fresco, sapido e armonico, con tannini moderati. Ha una gradazione alcolica minima di 12% vol., e può essere affinato in legno per almeno 2 anni, ottenendo la qualifica di riserva. Si abbina bene con carni bianche, grigliate, salumi e formaggi freschi.
  • Negroamaro di Terra d’Otranto DOC: è una DOC istituita nel 2011, che comprende 97 comuni delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Prevede la produzione di vini rossi, rosati e bianchi, ma il vino più distintivo è il rosso, ottenuto da un minimo del 90% di Negro Amaro, al quale si possono aggiungere fino al 10% di altre varietà a bacca nera, come il Malvasia Nera, il Montepulciano o il Primitivo. Il Negroamaro di Terra d’Otranto rosso ha un colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei. Ha un profumo ampio e complesso, con note di frutta rossa, confettura, spezie, erbe aromatiche e minerali. Ha un sapore secco, caldo, corposo e persistente, con tannini eleganti. Ha una gradazione alcolica minima di 12,5% vol., e può essere affinato in legno per almeno 6 mesi, ottenendo la qualifica di superiore. Si abbina bene con carni rosse, ragù, formaggi stagionati e piatti a base di funghi e tartufi.

Le caratteristiche organolettiche del Negro Amaro

Il Negro Amaro è un vitigno che dà origine a vini di grande personalità e varietà, e come abbiamo appena visto, è in grado di esprimere le diverse sfaccettature del territorio pugliese. In generale, i vini a base di Negro Amaro hanno le seguenti caratteristiche organolettiche:

  • Colore: il colore dei vini rossi varia dal rosso rubino al rosso granato, con riflessi violacei o aranciati a seconda dell’età e dell’affinamento. Il colore dei vini rosati varia dal rosa cerasuolo al rosa salmone, con riflessi ramati. Il colore dei vini bianchi varia dal giallo paglierino al giallo dorato, con riflessi verdolini.
  • Profumo: il profumo dei vini rossi è intenso e persistente, con note di frutta rossa e nera, confettura, spezie, fiori, erbe, balsamo, cuoio, tabacco e minerali. Il profumo dei vini rosati è delicato e fruttato, con note di ciliegia, fragola, melograno e agrumi. Il profumo dei vini bianchi è fine e floreale, con note di pesca, albicocca, mela, pera e fiori bianchi.
  • Sapore: il sapore dei vini rossi è secco, caldo, corposo e persistente, con tannini ben equilibrati e una buona acidità. Il sapore dei vini rosati è secco, fresco, sapido e armonico, con una buona acidità e una leggera sapidità. Il sapore dei vini bianchi è secco, fresco, delicato e piacevole, con una buona acidità e una leggera sapidità.

Gli stili di produzione dei vini a base di Negro Amaro

Il Negro Amaro è un vitigno versatile, che si presta a diversi stili di produzione, in grado di soddisfare i gusti e le esigenze di ogni consumatore. Tra gli stili più diffusi, si possono distinguere:

  • Vini rossi fermi: sono i vini più tradizionali e rappresentativi del Negro Amaro, ottenuti da una vinificazione in rosso, con macerazione delle bucce per diversi giorni, e da un affinamento in acciaio, in cemento o in legno, a seconda della tipologia e della denominazione. Sono vini di colore rosso rubino intenso, con profumi fruttati, speziati e balsamici, e sapori secchi, caldi, corposi e persistenti. Sono vini adatti a invecchiare, tant’è che possono raggiungere anche i 10-15 anni di età, durante i quali acquisiscono complessità e armonia. Sono ideali per accompagnare piatti robusti e saporiti, come carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati e piatti speziati.
  • Vini rossi frizzanti: sono vini ottenuti da una vinificazione in rosso, con macerazione delle bucce per poche ore, e da una rifermentazione in bottiglia o in autoclave, che conferisce al vino una leggera effervescenza. Sono vini di colore rosso rubino vivace, con profumi fruttati, floreali e speziati, e sapori secchi, freschi, sapidi e armonici. Sono vini giovani e vivaci, da bere entro i 2-3 anni dalla vendemmia, per apprezzarne la freschezza e la fragranza. Sono ideali per accompagnare piatti leggeri e sfiziosi, come salumi, formaggi freschi, pizza e focaccia.
  • Vini rosati fermi: sono vini ottenuti da una vinificazione in rosato, con macerazione delle bucce per poche ore, e da un affinamento in acciaio o in cemento, per preservarne la freschezza e la fragranza. Sono vini di colore rosa cerasuolo o rosa salmone, con profumi delicati e fruttati, e sapori secchi, freschi, sapidi e armonici. Sono vini giovani e versatili, da bere entro i 2-3 anni dalla vendemmia, per apprezzarne la vivacità e la piacevolezza. Sono ideali per accompagnare piatti estivi e mediterranei, come insalate, verdure, pesce e frutti di mare.
  • Vini rosati frizzanti: sono vini ottenuti da una vinificazione in rosato, con macerazione delle bucce per poche ore, e da una rifermentazione in bottiglia o in autoclave, che conferisce al vino una leggera effervescenza. Sono vini di colore rosa cerasuolo o rosa salmone, con profumi delicati e fruttati, e sapori secchi, freschi, sapidi e armonici. Sono vini giovani e allegri, da bere entro i 2-3 anni dalla vendemmia, per apprezzarne la spensieratezza e la bevibilità. Sono ideali per accompagnare piatti festosi e conviviali, come antipasti, fritture, pizze e dolci.
  • Vini bianchi fermi: sono vini ottenuti da una vinificazione in bianco, con pressatura soffice delle uve e fermentazione a temperatura controllata, e da un affinamento in acciaio o in cemento, per preservarne la freschezza e la fragranza. Sono vini di colore giallo paglierino o giallo dorato, con profumi fini e floreali, e sapori secchi, freschi, delicati e piacevoli. Sono vini giovani e versatili, da bere entro i 2-3 anni dalla vendemmia, per apprezzarne la leggerezza e la semplicità. Sono ideali per accompagnare piatti delicati e raffinati, come pesce, frutti di mare, verdure, risotti e formaggi freschi.
  • Vini passiti: sono vini ottenuti da uve appassite al sole o in fruttaio, per concentrarne gli zuccheri e gli aromi, e da una vinificazione in rosso o in bianco, con fermentazione lenta e incompleta, e da un affinamento in legno, in acciaio o in vetro, per arricchirne la complessità e la persistenza. Sono vini di colore rosso ambrato o giallo ambrato, con profumi intensi e complessi, con note di frutta secca, miele, spezie, fiori e erbe. Sono vini dolci, caldi, corposi e persistenti, con una buona acidità e una leggera sapidità. Sono vini da meditazione e da dessert, da bere con moderazione, per apprezzarne la ricchezza e la nobiltà. Sono adatti a invecchiare, anche fino ai 20-30 anni di età, durante i quali acquisiscono sfumature e armonia. Sono ideali per accompagnare dolci, biscotti, formaggi erborinati e frutta secca.

Gli abbinamenti migliori con il cibo

Il Negro Amaro è un vitigno che offre una vasta gamma di abbinamenti con il cibo, grazie alla sua versatilità e alla sua personalità. In generale, si possono seguire queste regole:

  • I vini rossi fermi si abbinano bene con piatti robusti e saporiti, come carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati e piatti speziati. Si consiglia di servirli a una temperatura di 16-18°C, in calici ampi e ballon, per esaltarne i profumi e i sapori.
  • I vini rossi frizzanti si abbinano bene con piatti leggeri e sfiziosi, come salumi, formaggi freschi, pizza e focaccia. Si consiglia di servirli a una temperatura di 10-12°C, in calici medi e tulipani, per esaltarne la freschezza e la fragranza.
  • I vini rosati fermi si abbinano bene con piatti estivi e mediterranei, come insalate, verdure, pesce e frutti di mare. Si consiglia di servirli a una temperatura di 8-10°C, in calici medi e tulipani, per esaltarne la vivacità e la piacevolezza.
  • I vini rosati frizzanti si abbinano bene con piatti festosi e conviviali, come antipasti, fritture, pizze e dolci. Si consiglia di servirli a una temperatura di 6-8°C, in flûte o in calici medi e tulipani, per esaltarne la spensieratezza e la bevibilità.
  • I vini bianchi fermi si abbinano bene con piatti delicati e raffinati, come pesce, frutti di mare, verdure, risotti e formaggi freschi. Si consiglia di servirli a una temperatura di 6-8°C, in calici medi e tulipani, per esaltarne la leggerezza e la semplicità.
  • I vini passiti si abbinano bene con dolci, biscotti, formaggi erborinati e frutta secca. Si consiglia di servirli a una temperatura di 12-14°C, in calici piccoli e a tulipano, per esaltarne la ricchezza e la nobiltà.

In questo articolo, ti ho parlato del vitigno Negro Amaro, uno dei più antichi e diffusi in Italia, soprattutto nel Sud. Ti ho raccontato la sua storia, le sue caratteristiche, le sue zone di produzione, le sue denominazioni di origine, le sue qualità organolettiche, i suoi stili di vinificazione e i suoi abbinamenti gastronomici. Spero di averti fatto conoscere meglio questo vitigno, e di averti incuriosito a provarlo e a apprezzarlo. Il Negro Amaro è un vitigno che non delude mai, che sa regalare emozioni e soddisfazioni a chi lo beve. Se ti è piaciuto questo articolo, lascia un commento o raccontami un’esperienza con un vino a base di Negro Amaro. Grazie per avermi letto, e alla prossima! 🍷

Foto: https://www.viviilvino.it/vitigni/negroamaro/

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