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La vite: una pianta straordinaria e complessa

Se ti piace il vino, forse ti sarai chiesto come nasce e cosa c’è dietro a una bottiglia di vino. Se la risposta è sì, allora questo articolo fa per te. In questo articolo ti parlerò della vite, la pianta da cui deriva il vino, e delle sue caratteristiche fisiologiche, cioè delle sue funzioni vitali e dei suoi processi biologici. Ti assicuro che scoprirai tante cose sorprendenti e affascinanti sulla vite, che ti faranno apprezzare ancora di più il vino e il lavoro dei viticoltori.

La specie della vite

La vite appartiene alla famiglia delle Vitacee, che comprende circa 60 generi e 800 specie di piante rampicanti, diffuse in tutto il mondo, soprattutto nelle zone temperate e tropicali. Tra le varie specie di vite, la più importante per la produzione del vino è la Vitis vinifera, originaria dell’Eurasia e coltivata da millenni in Europa, Asia e Africa. La Vitis vinifera si distingue dalle altre specie di vite per la forma delle foglie, dei grappoli e delle bacche, per il contenuto di zuccheri e di acidi, per la resistenza al freddo e per la sensibilità alle malattie. La Vitis vinifera comprende migliaia di varietà, dette anche vitigni o ceppi, che differiscono per le caratteristiche morfologiche, genetiche e produttive. Alcune delle varietà più famose sono il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Pinot Nero, il Chardonnay, il Riesling, il Sangiovese, il Nebbiolo e il Barbera.

Oltre alla Vitis vinifera, esistono altre specie di vite, dette viti americane, originarie del continente americano e coltivate in Nord e Sud America. Le viti americane si distinguono dalla Vitis vinifera per la forma delle foglie, dei grappoli e delle bacche, per il contenuto di zuccheri e di acidi, per la resistenza al freddo e alle malattie. Le viti americane comprendono diverse specie, tra cui la Vitis labrusca, la Vitis riparia, la Vitis rupestris, la Vitis berlandieri e la Vitis aestivalis. Alcune delle varietà più note sono il Concord, il Niagara, il Catawba, il Norton e il Delaware.

Le varietà di vite

Le varietà di vite sono le diverse tipologie di vite che si distinguono per le caratteristiche morfologiche, genetiche e produttive. Le varietà di vite sono il risultato di processi naturali o artificiali di selezione e di evoluzione. Esistono due modi principali per creare nuove varietà di vite: gli incroci e gli ibridi.

  • Gli incroci sono il risultato della fecondazione tra due varietà della stessa specie di vite, per esempio tra due varietà di Vitis vinifera, e possono avvenire in modo naturale o in modo controllato, tramite l’intervento dell’uomo. Hanno lo scopo di combinare le caratteristiche positive delle varietà genitrici, come la qualità, la produttività, la resistenza, l’adattabilità. Alcune delle varietà ottenute per incrocio sono il Pinotage, il Müller-Thurgau, il Cabernet Franc e il Sauvignon Blanc.
  • Gli ibridi sono il risultato della fecondazione tra due varietà di specie diverse di vite, come ad esempio tra una varietà di Vitis vinifera e una varietà di vite americana. Gli ibridi possono avvenire in modo naturale o in modo controllato, con l’intervento dell’uomo, con lo scopo di ottenere varietà con caratteristiche nuove e diverse dalle varietà genitrici, come la resistenza alle malattie, la precocità, la rusticità. Alcune delle varietà ottenute per ibridazione sono il Baco Noir, il Seyval Blanc, il Maréchal Foch e il Chambourcin.

I cloni

I cloni sono le diverse tipologie di una stessa varietà di vite, che si distinguono per le caratteristiche morfologiche, genetiche e produttive. I cloni sono il risultato di processi naturali o artificiali di mutazione e di selezione. Esistono due modi principali per creare nuovi cloni di vite: la propagazione vegetativa e la selezione clonale.

  • La propagazione vegetativa è il metodo più usato per moltiplicare le viti, che consiste nel prelevare una parte della pianta madre, come una talea, una marza o un occhio, e farla radicare in un terreno adatto. La propagazione vegetativa permette di ottenere piante identiche alla pianta madre, con le stesse caratteristiche genetiche e produttive. Tuttavia, durante la propagazione vegetativa possono avvenire delle mutazioni casuali, che portano alla formazione di cloni diversi dalla pianta madre, con caratteristiche diverse, come il colore, la forma, la dimensione, la resistenza, la qualità. Alcuni dei cloni più famosi sono il Pinot Nero Dijon, il Cabernet Sauvignon 337, il Chardonnay 96 e il Sangiovese Grosso.
  • La selezione clonale è il metodo più usato per migliorare le viti, che consiste nel selezionare le piante migliori di una varietà, in base a criteri di qualità, produttività, resistenza, adattabilità. Essa permette di ottenere cloni superiori alla varietà originaria, con caratteristiche migliorate e omogenee. La selezione clonale può avvenire in modo empirico o in modo scientifico, con l’intervento dell’uomo con lo scopo di preservare e valorizzare il patrimonio viticolo, contrastando la degenerazione e l’uniformità delle viti. Alcuni dei cloni più noti sono il Brunello di Montalcino, il Barolo, il Pinot Grigio e il Riesling.

Anatomia della vite

L’anatomia della vite è lo studio delle parti che compongono la pianta e delle loro funzioni. La vite è una pianta rampicante, che ha bisogno di un sostegno per crescere e svilupparsi. La vite è composta da diverse parti, tra cui:

  • I germogli: sono le ramificazioni dell’annata, che si originano dai nodi sui tralci e sono ancora in fase erbacea. I germogli sono formati da nodi e internodi; in particolare, dal secondo e terzo nodo, cominciano a formarsi, in posizione opposta alle foglie, grappoli o viticci. I germogli possono essere femminelle, cioè germogli che si sviluppano nella stessa stagione in cui si sono formate le gemme pronte da cui traggono origine, o fruttiferi, cioè germogli che si originano da gemme ibernanti. Un altro tipo di germoglio sono i polloni, cioè germogli che si originano dal pedale della pianta.
  • Le foglie: sono gli organi verdi della vite, che svolgono la funzione di fotosintesi, cioè il processo che trasforma l’anidride carbonica e l’acqua in zuccheri e ossigeno. Le foglie sono formate da un picciolo, che le collega al germoglio, da una lamina, che ha una forma lobata e dentata, e da una nervatura, che ha una disposizione pennata. Le foglie sono anche importanti per la traspirazione, cioè il processo che regola la temperatura e l’umidità della pianta, e per la respirazione, cioè il processo che trasforma gli zuccheri in energia e anidride carbonica.
  • I viticci: sono le appendici a forma di spirale che si originano dai nodi dei germogli e dei tralci, in posizione opposta ai grappoli. I viticci hanno la funzione di aggrapparsi ai sostegni e di sostenere la pianta. I viticci sono sensibili al tatto e si avvolgono attorno a qualsiasi oggetto che incontrano. I viticci possono essere semplici o ramificati, a seconda della varietà di vite.
  • I fiori: sono gli organi riproduttivi della vite, che si formano sui germogli, in posizione opposta alle foglie. I fiori sono piccoli, di colore verde-giallastro e riuniti in infiorescenze a grappolo, dette anche corimbi. I fiori sono ermafroditi, cioè hanno sia gli organi maschili (stami) che quelli femminili (pistillo). I fiori sono impollinati dal vento o dagli insetti, e danno origine alle bacche, dette anche acini.
  • Le bacche: sono i frutti della vite, che si sviluppano dalle infiorescenze fecondate, formando i grappoli. Le bacche sono di forma sferica o ellittica, di colore variabile dal verde al nero, a seconda della varietà e della maturazione. Le bacche sono costituite da una buccia, detta anche pruina, che protegge il frutto e contiene i pigmenti e le sostanze aromatiche, da una polpa, che contiene acqua, zuccheri, acidi, minerali e vitamine, e da uno o più semi, detti anche vinaccioli, che contengono oli, tannini e sostanze amare. Le bacche sono la materia prima per la produzione del vino, in quanto contengono il mosto, il succo zuccherino che fermenta grazie ai lieviti.
  • Il legno: è la parte lignificata della vite, che si forma per accrescimento secondario dei tralci e delle branche. Il legno è costituito da un tessuto conduttore, detto xilema, che trasporta l’acqua e le sostanze minerali dalle radici alle foglie, e da un tessuto di sostegno, detto floema, che trasporta le sostanze organiche dalle foglie alle radici. Il legno si divide in legno di un anno, detto anche sarmento, che è il tralcio lignificato, e in legno permanente, detto anche legno vecchio, che è il fusto e le branche. Il legno è importante per la vite, in quanto accumula le sostanze di riserva, che verranno utilizzate dalla pianta al momento della ripresa vegetativa.
  • Le radici: sono gli organi sotterranei della vite, che svolgono la funzione di fissare la pianta al terreno e di assorbire l’acqua e le sostanze nutritive. Le radici sono di tipo fascicolato, cioè si dipartono dal fusto in tutte le direzioni, formando una rete ramificata. Le radici si dividono in radici primarie, che sono le radici più grosse e profonde, e in radici secondarie, che sono le radici più sottili e superficiali. Le radici sono anche importanti per la vite, in quanto si adattano alle caratteristiche del terreno, del clima e del portinnesto.

Conclusione

Come hai visto, la vite è una pianta meravigliosa e misteriosa, che ha una struttura complessa e una funzione vitale. La vite è la fonte del vino, che è il risultato di una “magica” trasformazione e di una tradizione millenaria. Spero che questo articolo ti abbia aiutato a conoscere meglio la vite e il vino e che ti abbia incuriosito a scoprire di più su questo mondo affascinante. Se ti è piaciuto, sentiti libero di lasciare un commento o raccontami la tua esperienza con la vite e il vino. Ti aspetto al prossimo articolo, dove ti parlerò di un altro aspetto interessante del mondo del vino. A presto!

Foto: https://www.quattrocalici.it/conoscere-il-vino/la-vite/

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