Abbinamenti,  Dolcetto,  vitigni

L’Angolo del Vitigno: ep. #32 – Il Dolcetto: il vino rosso che racconta il Piemonte

Caro lettore, benvenuto nel nostro settimanale appuntamento con i vitigni. In questo articolo ti parlerò del Dolcetto, un vitigno a bacca nera tipico del Piemonte, che dà origine a vini rossi di grande bevibilità e fascino. Scoprirai la storia, le caratteristiche, le zone di produzione, le denominazioni di origine, le qualità organolettiche, gli stili di vinificazione e gli abbinamenti gastronomici di questo vitigno e dei suoi vini. Ti assicuro che sarà un viaggio interessante e piacevole, che ti farà apprezzare ancora di più questo prodotto della nostra terra. Se sei pronto, iniziamo!

La storia del Dolcetto

L’origine del Dolcetto è incerta e contesa tra il Monferrato e la Liguria, dove è conosciuto anche come Ormeasco. Le prime notizie certe risalgono al XVIII secolo, quando il vitigno era coltivato ad Acqui e ad Alessandria. Il nome Dolcetto potrebbe derivare dalla dolcezza dell’uva matura, oppure dall’espressione piemontese “dosset”, che significa collina, in riferimento all’habitat preferito da questo vitigno. Il Dolcetto è un vitigno autoctono, che ha saputo adattarsi ai vari territori e climi, dando origine a diverse varietà locali e a vini diversificati.

Il Dolcetto ha una lunga tradizione nel Piemonte, dove era apprezzato sia dai contadini che dai nobili. Nel XIX secolo, il Dolcetto era il vino più consumato nella regione, grazie alla sua facilità di produzione e alla sua bevibilità. Il Dolcetto era anche il vino preferito dal re Carlo Alberto di Savoia, che lo beveva quotidianamente a colazione. Esso però ha avuto un periodo di declino nel XX secolo, a causa della concorrenza di altri vitigni più prestigiosi, come il Nebbiolo e il Barbera, e di malattie come la fillossera e il mal dell’esca. Tuttavia, grazie al lavoro di alcuni produttori appassionati e attenti alla qualità, il Dolcetto ha conosciuto una rinascita e una valorizzazione, sia in Italia che all’estero. Oggi il Dolcetto è uno dei vitigni più rappresentativi del Piemonte, e dà vita a vini rossi di grande fascino e personalità.

Le caratteristiche ampelografiche del Dolcetto

Il Dolcetto ha foglie di piccole dimensioni, pentalobate, di colore verde scuro. I grappoli sono allungati, conici, alati e spargoli, cioè con acini distanziati tra loro. Gli acini sono di media grandezza, rotondi, con buccia sottile, pruinosa e di colore nero-bluastro. Il Dolcetto è un vitigno precoce, che matura a metà settembre, ha una buona produttività, ma è sensibile agli sbalzi climatici e allo stress idrico. Predilige terreni calcarei-marnosi, profondi e ben drenati, con esposizione soleggiata e ventilata.

Le zone di vocazione del Dolcetto

Il Dolcetto è coltivato soprattutto in Piemonte, nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, dove si estende per circa 6000 ettari. Le zone più vocate sono quelle delle Langhe e del Monferrato, dove il Dolcetto esprime la sua massima espressione. In Liguria, il Dolcetto è presente soprattutto nell’entroterra imperiese, dove è chiamato Ormeasco e dà vita al vino omonimo. Altre regioni italiane dove il Dolcetto è coltivato sono l’Emilia-Romagna, la Lombardia, la Sardegna e l’Umbria.

Le denominazioni di origine del Dolcetto

Il Dolcetto è protagonista di numerose denominazioni di origine, che ne valorizzano le diverse sfumature e tipicità. Tra queste, le più importanti sono:

  • Dolcetto d’Alba DOC: è il più noto e diffuso, prodotto in 44 comuni delle Langhe e del Roero, con una superficie di circa 2000 ettari. Il vino ha colore rosso rubino con riflessi violacei, profumo vinoso e fruttato, sapore secco, armonico, leggermente amarognolo. Si accompagna bene a salumi, primi piatti, carni bianche e rosse, formaggi freschi e stagionati.
  • Dolcetto di Dogliani DOCG: è il più antico e prestigioso, prodotto in 11 comuni dell’alta Langa, con una superficie di circa 800 ettari. Il vino ha colore rosso rubino intenso, profumo intenso e persistente, con note di frutta rossa, fiori e spezie, sapore secco, pieno, robusto, vellutato. Si abbina bene a piatti saporiti e strutturati, come agnolotti, brasati, arrosti, selvaggina, formaggi stagionati.
  • Dolcetto d’Ovada DOCG: è il più elegante e fine, prodotto in 25 comuni del Monferrato alessandrino, con una superficie di circa 500 ettari. Il vino ha colore rosso rubino brillante, profumo delicato e gradevole, con note di frutta rossa, fiori e mandorla, sapore secco, armonico, equilibrato, fresco. Si sposa bene con antipasti, primi piatti, carni bianche e rosse, formaggi freschi e mediamente stagionati.
  • Dolcetto di Diano d’Alba DOCG: è il più fruttato e floreale, prodotto in 7 comuni delle Langhe, con una superficie di circa 300 ettari. Il vino ha colore rosso rubino vivace, profumo intenso e fragrante, con note di ciliegia, mora, viola e rosa, sapore secco, armonico, morbido, delicatamente amarognolo. Si abbina bene con antipasti, primi piatti, carni bianche e rosse, formaggi freschi e mediamente stagionati.

Le caratteristiche organolettiche del Dolcetto

Il Dolcetto vinificato in purezza dà un vino di colore rosso rubino, con sfumature violacee. Al naso si presenta vinoso, con intense note fruttate e floreali, di ciliegia, mora, prugna, ciclamino e viola. Al palato si rivela di grande bevibilità, freschezza e tannini delicati, struttura media e moderato tenore alcolico. È un vino rosso di discreta morbidezza e con una persistenza giocata soprattutto su spiccati ricordi di frutti rossi freschi.

Gli stili di produzione dei vini a base di Dolcetto

Il Dolcetto è un vitigno che si presta a diversi stili di produzione, a seconda delle zone, delle tecniche e delle tradizioni. In generale, si può distinguere tra:

  • Dolcetto giovane: è il più diffuso e rappresentativo, ottenuto da una vinificazione in acciaio, con una macerazione di pochi giorni, per preservare la freschezza e la fragranza del vitigno. Si tratta di vini da bere entro il primo anno dalla vendemmia, ideali per accompagnare i pasti quotidiani.
  • Dolcetto invecchiato: è il più ricercato e raffinato, ottenuto da una vinificazione in legno, con una macerazione più lunga, per esaltare la struttura e la complessità del vitigno. Si tratta di vini da lasciare affinare per almeno un anno, ideali per occasioni speciali e per abbinamenti più elaborati.
  • Dolcetto passito: è il più originale e sorprendente, ottenuto da una vinificazione di uve appassite, con una concentrazione di zuccheri e aromi. Si tratta di vini dolci, ma non stucchevoli, ideali per il dessert o per il fine pasto.

Gli abbinamenti migliori con il cibo

Il Dolcetto è un vino versatile e adattabile, che si accompagna bene a diversi tipi di cibo, a seconda dello stile e della denominazione. In generale, si può seguire questo schema:

  • Dolcetto giovane: si abbina bene con salumi, primi piatti, carni bianche e rosse, formaggi freschi e stagionati. È perfetto per la cucina piemontese, a base di carne, verdure, funghi, tartufi, agnolotti, bagna cauda, bolliti, brasati, fritti misti.
  • Dolcetto invecchiato: si abbina bene con piatti saporiti e strutturati, come arrosti, stufati, selvaggina, formaggi stagionati. È perfetto per la cucina di montagna, a base di carne, polenta, castagne, formaggi erborinati, fondute, risotti.
  • Dolcetto passito: si abbina bene con dolci secchi e pasticceria, come biscotti, torte, crostate, paste di mandorla, amaretti.

Spero che ti sia piaciuto questo articolo sul Dolcetto, un vitigno che merita di essere conosciuto e apprezzato per la sua versatilità e la sua qualità. Se hai voglia di approfondire il tema, ti consiglio di visitare i siti delle varie denominazioni di origine, dove troverai informazioni utili e curiose. Oppure, se preferisci, puoi provare tu stesso a degustare i diversi vini a base di Dolcetto, magari in compagnia di amici e di buon cibo. Ti assicuro che non te ne pentirai!

E tu, hai mai assaggiato un vino a base di Dolcetto? Qual è il tuo preferito? Raccontami la tua esperienza nei commenti, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensi. Grazie per aver letto il mio articolo, e alla prossima!

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *