L’Angolo del Vitigno: ep. #31 – Lambrusco di Sorbara: il vino rosso frizzante dal gusto asprigno
Ti piace il vino rosso frizzante, fresco e profumato? Allora devi assolutamente provare il Lambrusco di Sorbara, un vino tipico della media pianura modenese, che si distingue per il suo colore rubino brillante, il suo bouquet floreale e fruttato, e il suo sapore equilibrato e sapido. Il Lambrusco di Sorbara è un vino che nasce da un vitigno autoctono di antiche origini, che ha una storia affascinante e delle caratteristiche uniche. In questo articolo ti racconterò tutto quello che c’è da sapere su questo vino, dalla sua origine alla sua produzione, dalle sue qualità organolettiche ai suoi abbinamenti gastronomici. Ti assicuro che dopo aver letto questo articolo, avrai voglia di stappare una bottiglia di Lambrusco di Sorbara e brindare con me!
La storia del vitigno Lambrusco di Sorbara
Il vitigno Lambrusco di Sorbara prende il nome dalla frazione di Sorbara del comune di Bomporto, in provincia di Modena, dove si trova la zona classica e storicamente più vocata per la sua coltivazione. Ha origini molto antiche, che risalgono all’epoca romana, quando era conosciuto come “labrusca vitis” e veniva usato per produrre un vino aspro e acidulo. Il Lambrusco di Sorbara deriva dall’addomesticamento di viti selvatiche (Vitis Labrusca), che crescevano spontaneamente al limitare dei boschi e che venivano chiamate “uzeline” o “oseline” perché erano molto apprezzate dagli uccelli. Queste viti selvatiche si adattarono alle condizioni ambientali della media pianura modenese, compresa tra i fiumi Panaro e Secchia, dove si trova la zona classica e storicamente più vocata per la sua coltivazione. Il Lambrusco di Sorbara prese il nome dalla frazione di Sorbara del comune di Bomporto, in provincia di Modena, dove si sviluppò una tradizione vitivinicola che si tramandò nei secoli. Il Lambrusco di Sorbara fu protagonista di alcuni fatti storici significativi, che ne influenzarono la selezione e il miglioramento genetico. Si narra che Matilde di Canossa, in piena lotta per le investiture, vinse la battaglia di Sorbara lasciando del vino lambrusco nel castello assediato dalle truppe nemiche, che, inebriandosi, caddero nel sonno e furono incapaci di combattere. Si racconta anche che Napoleone Bonaparte, durante la sua campagna d’Italia, si fermò a Sorbara e si innamorò del vino lambrusco, tanto da volerlo portare con sé in Francia. Infine, si dice che il Lambrusco di Sorbara fu il vino preferito da Giuseppe Verdi, il celebre compositore emiliano, che lo definì “il vino degli artisti” e lo bevve fino alla sua morte. Il Lambrusco di Sorbara ha quindi una storia affascinante e ricca di aneddoti, che ha contribuito a renderlo un vino unico e pregiato.
Le caratteristiche ampelografiche del vitigno Lambrusco di Sorbara
Il vitigno Lambrusco di Sorbara è un vitigno a bacca nera, di elevata vigoria e produttività, con una maturazione medio-tardiva. La sua peculiarità è il fenomeno dell’acinellatura, ovvero la formazione di grappoli con chicchi di dimensioni ridotte (pochi millimetri di diametro), causata da una anomalia floreale che provoca la sterilità del polline. Questo fenomeno comporta una sensibile perdita di prodotto (in alcune annate si verificano perdite produttive che superano i due terzi del raccolto), ma al tempo stesso conferisce al vino una maggiore concentrazione di aromi e una notevole acidità, che ne esaltano la freschezza e la fragranza. Il vitigno Lambrusco di Sorbara ha una foglia media, orbicolare, pentagonale, trilobata, e un grappolo spargolo, medio, piramidale.
Le zone di vocazione del vitigno Lambrusco di Sorbara
Il vitigno Lambrusco di Sorbara trova la sua massima espressione nella media pianura modenese, compresa tra i fiumi Panaro e Secchia, dove si estende per circa 1600 ettari. Si tratta di un’area con terreni di carattere prevalentemente alluvionale, caratterizzati da suoli sabbiosi, generati da antichi depositi fluviali. Questi suoli sono poveri di sostanza organica e di elementi nutritivi, ma ricchi di sali minerali, che conferiscono al vino una spiccata sapidità. Il clima della zona è temperato, con inverni freddi ed estati calde e umide, con escursioni termiche notevoli tra il giorno e la notte, che favoriscono lo sviluppo degli aromi e la conservazione dell’acidità.
Le denominazioni di origine collegate al vitigno Lambrusco di Sorbara
Il vitigno Lambrusco di Sorbara è alla base di due denominazioni di origine controllata (DOC) riconosciute dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: il Lambrusco di Sorbara DOC e il Modena DOC. Entrambe le denominazioni prevedono la produzione di vini frizzanti e spumanti, nelle tipologie rosso o rosato, ottenuti dalla rifermentazione naturale in bottiglia o in autoclave, indispensabile per conferire ai vini le loro caratteristiche di effervescenza e vivacità. Il Lambrusco di Sorbara DOC è la denominazione più antica e prestigiosa, creata nel 1970, e si riferisce alla produzione di vini ottenuti da uve provenienti dalla zona classica del vitigno, compresa tra i fiumi Panaro e Secchia. Il disciplinare prevede che il vitigno Lambrusco di Sorbara costituisca almeno il 60% della base ampelografica dei vigneti, affiancato dal vitigno Lambrusco Salamino, almeno il 25% ma non oltre il 40%, e da altri Lambruschi tradizionalmente coltivati nella zona, fino ad un massimo del 15%. Il Lambrusco Salamino è infatti necessario per consentire l’impollinazione e la fruttificazione delle uve Lambrusco di Sorbara, che altrimenti sarebbero sterili. Il Modena DOC è una denominazione più recente, creata nel 2009, e si riferisce alla produzione di vini ottenuti da uve provenienti da tutta la provincia di Modena, con una maggiore flessibilità nella composizione dei vigneti. Il disciplinare prevede infatti che il vitigno Lambrusco di Sorbara costituisca almeno il 25% della base ampelografica dei vigneti, affiancato da altri Lambruschi, come il Lambrusco Grasparossa, il Lambrusco Salamino, il Lambrusco Montericco, il Lambrusco Maestri, il Lambrusco Marani, fino ad un massimo del 75%.
Le caratteristiche organolettiche del vino Lambrusco di Sorbara
Il Lambrusco di Sorbara è un vino rosso frizzante, che si distingue per il suo colore rosso rubino molto chiaro, con riflessi violacei se in fase giovanile. La spuma deve essere ben compatta, con bollicine fini e persistenti, che creano una sensazione di vivacità e piacevolezza al palato. Il profumo è uno dei punti di forza di questo vino, che esprime un bouquet intenso e fragrante, con note floreali di viola, che gli hanno valso il soprannome di “Lambrusco della viola”, e note fruttate di ciliegia, fragola, lampone e frutti di bosco. Il sapore è fresco, fruttato, equilibrato e armonioso, con una buona acidità e una piacevole sapidità, che gli conferiscono una spiccata personalità e una notevole bevibilità. Il grado alcolico è contenuto, tra i 10,5 e i 12 gradi, il che lo rende un vino leggero e dissetante, adatto a diverse occasioni di consumo. Il vino Lambrusco di Sorbara è un vino da bere giovane, entro un anno dalla vendemmia, per apprezzarne al meglio le sue qualità aromatiche e gustative.
Gli stili di produzione del vino Lambrusco di Sorbara
Il vino Lambrusco di Sorbara può essere prodotto in tre stili diversi, a seconda della modalità di rifermentazione utilizzata: il metodo classico, il metodo ancestrale ed il metodo charmat. Questi metodi hanno lo scopo di conferire al vino le sue caratteristiche di frizzantezza e vivacità, ma si differenziano per il processo e il risultato finale.
- Metodo classico: il vino viene rifermentato in bottiglia, dopo una prima fermentazione in acciaio o legno. Questo metodo conferisce al vino una spuma fine e persistente, un colore rosa corallo o ramato, un profumo intenso e complesso di fiori, frutta e spezie, un sapore fresco, equilibrato e sapido, con una lunga persistenza. Alcuni esempi di lambrusco di sorbara metodo classico sono: Rosè del Cristo, Cavicchioli, Podere il Saliceto.
- Rifermentato in bottiglia (o ancestrale): il vino viene rifermentato in bottiglia, senza filtrazione né sboccatura, dopo una prima fermentazione in acciaio o legno. Questo metodo conferisce al vino una spuma grossolana e poco persistente, un colore rosso violaceo o granato, un profumo rustico e selvatico di frutta matura, erbe aromatiche e lieviti, un sapore asciutto, acidulo, tannico e amarognolo, con una breve persistenza. Alcuni esempi di lambrusco di sorbara rifermentato in bottiglia sono: Paltrinieri, Cantina di Carpi e Sorbara, Fattoria Moretto.
- Rifermentato in autoclave (metodo charmat): il vino viene rifermentato in grandi recipienti chiusi e pressurizzati, detti autoclavi, dopo una prima fermentazione in acciaio. Questo metodo conferisce al vino una spuma vivace e cremosa, un colore rosa cerasuolo o rubino, un profumo fruttato e floreale di viola, ciliegia, fragola e frutti di bosco, un sapore fresco, fruttato, armonioso e leggermente asprigno, con una media persistenza. Alcuni esempi di lambrusco di sorbara rifermentato in autoclave sono: Cleto Chiarli, Cantina della Volta, Medici Ermete.
Gli abbinamenti migliori con il vino Lambrusco di Sorbara
Il vino Lambrusco di Sorbara è un vino molto versatile, che si abbina bene a diversi piatti della cucina emiliana e non solo. Tradizionalmente, il Lambrusco di Sorbara è il vino ideale per accompagnare gli affettati e i salumi tipici della zona, come il prosciutto di Parma, il salame di Felino, il culatello di Zibello, la mortadella di Bologna, il cotechino e lo zampone. Il Lambrusco di Sorbara si sposa anche bene con le paste asciutte, come i tortellini, i tortelloni, i cappelletti, le tagliatelle, i gnocchi, conditi con ragù, burro e salvia, formaggi, funghi o tartufi. Il Lambrusco di Sorbara è anche un ottimo compagno per i piatti di carne, sia bianca che rossa, come il bollito misto, l’arrosto, il coniglio, il pollo, il tacchino, il maiale, il vitello, il manzo, il cavallo, il cinghiale, il capriolo. Il Lambrusco di Sorbara può anche sorprendere con gli abbinamenti con il pesce, soprattutto se fritto, al vapore o in carpaccio, come le acciughe, le alici, le sardine, le triglie, le orate, i gamberi, le seppie, i calamari, le vongole, le cozze, le ostriche. Infine, il Lambrusco di Sorbara è un vino perfetto per l’aperitivo, da bere fresco e da accompagnare con stuzzichini vari, come olive, patatine, arachidi, formaggi freschi, verdure in pastella, crostini, bruschette, pizzette, focacce, ecc.
Conclusione
In questo articolo ti ho parlato del vino Lambrusco di Sorbara, un vino rosso frizzante dal gusto asprigno, che nasce da un vitigno autoctono della media pianura modenese. Ti ho raccontato la sua storia, le sue caratteristiche, le sue zone di produzione, le sue denominazioni di origine, le sue qualità organolettiche, i suoi stili di produzione e i suoi abbinamenti gastronomici. Spero di averti fatto conoscere meglio questo vino, che è uno dei simboli della tradizione e della cultura enologica emiliana. Se ti è piaciuto questo articolo, lascia un commento o raccontami la tua esperienza con un vino a base di Lambrusco di Sorbara. Ti aspetto al prossimo articolo, dove ti parlerò di un altro vino italiano da scoprire e da assaporare. Ciao!
Foto: https://www.viviilvino.it/vitigni/lambrusco-di-sorbara/