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Piemonte: la terra dei grandi vini rossi

Se pensate al vino italiano, probabilmente uno dei primi nomi che vi viene in mente è Piemonte. Questa regione, situata nel nord-ovest dell’Italia, è famosa in tutto il mondo per i suoi vini rossi di grande qualità e prestigio, come il Barolo, il Barbaresco, la Barbera, il Dolcetto ed il Nebbiolo. Ma il Piemonte non è solo questo: è anche una regione ricca di storia, di cultura, di gastronomia e di paesaggi. Il Piemonte offre infatti una varietà di vini che spazia dai rossi corposi e tannici ai bianchi freschi e aromatici, passando per i rosati frizzanti e i dolci profumati. In questo articolo vi faremo conoscere le caratteristiche, le zone di produzione, i vitigni, gli stili di vinificazione e gli abbinamenti migliori dei vini del Piemonte, una regione vitivinicola che saprà affascinarvi e soddisfarvi.

La storia dei vini del Piemonte

La viticoltura in Piemonte ha origini molto antiche, che risalgono all’epoca romana, quando i primi vigneti furono impiantati lungo le strade che collegavano le città di Torino, Asti e Alessandria. Tuttavia, fu solo nel Medioevo che la produzione di vino conobbe un’impennata, grazie all’opera dei monaci benedettini e cistercensi, che introdussero e selezionarono i vitigni più adatti al clima e al terreno della regione. Il Piemonte divenne presto una delle principali aree vinicole d’Italia, grazie anche alla sua posizione strategica tra la Francia e la Svizzera, che favorì i rapporti commerciali e culturali. Nel Rinascimento, i vini piemontesi furono apprezzati dalle corti europee, in particolare dai Savoia, che ne fecero il loro vino preferito. Nel XVIII secolo, il Piemonte vide la nascita dei primi “marchesi”, ovvero i grandi proprietari terrieri che investirono nella cura dei vigneti e nella qualità dei vini. Tra questi, si ricordano il marchese di Barolo, che diede il nome al celebre vino, ed il conte di Cavour, che fu uno dei primi a sperimentare nuove tecniche di vinificazione.

Nel XIX secolo, il Piemonte fu colpito dalla fillossera, un parassita che distrusse gran parte dei vigneti, ma che diede anche l’occasione per rinnovare le varietà ed i metodi di coltivazione. Fu in questo periodo che si affermarono i vitigni autoctoni, come il Nebbiolo, la Barbera, il Dolcetto, il Moscato e il Brachetto, che ancora oggi caratterizzano i vini piemontesi. Nel XX secolo, il Piemonte dovette affrontare le difficoltà della prima e della seconda guerra mondiale, che causarono una crisi economica e sociale, ma anche una rinascita della viticoltura, grazie all’impegno di piccoli e medi produttori, che puntarono sulla qualità e sulla tipicità dei loro vini. Fu in questo periodo che si svilupparono le prime denominazioni di origine, che riconobbero l’esistenza di zone di produzione con caratteristiche omogenee di clima, suolo e tradizione. Attualmente, il Piemonte vanta 19 DOCG, 41 DOC e nessuna IGT, che testimoniano la sua vocazione vitivinicola e la sua diversità territoriale.

Il clima e il territorio dei vini del Piemonte

La regione del Piemonte presenta una grande varietà di climi e di vini, che riflettono la diversità del suo territorio. Il clima della regione varia infatti a seconda dell’altitudine, dell’esposizione e della vicinanza al mare o alle montagne. In generale, si può dire che il Piemonte ha un clima temperato, di tipo continentale, con inverni freddi ed estati calde, ma con differenze significative tra le zone pianeggianti e quelle collinari o montuose. Le precipitazioni sono moderate e ben distribuite durante l’anno, ma possono tuttavia causare problemi di gelate e grandinate, soprattutto in primavera. Il Piemonte è una regione ricca di corsi d’acqua, che influenzano il microclima delle zone viticole. Il fiume principale è il Po, che attraversa la regione da ovest a est, ricevendo numerosi affluenti, come il Tanaro, il Sesia, la Dora Baltea e il Ticino. Il Piemonte ha anche alcuni laghi, come il Lago Maggiore, il Lago d’Orta e il Lago di Viverone, che mitigano le temperature e favoriscono la ventilazione dei vigneti.

Il territorio del Piemonte è caratterizzato da una grande diversità di suoli, che si possono suddividere in quattro macro-aree: il Monferrato, le Langhe, il Roero e il Nord Piemonte, o più precisamente Alto Piemonte:

  • Il Monferrato è una zona collinare situata tra le province di Alessandria e Asti, dove si producono vini rossi, bianchi e spumanti, tra cui spiccano il Barbera d’Asti DOCG, il Nizza DOCG, il Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, il Grignolino d’Asti DOC, il Cortese dell’Alto Monferrato DOC e l’Asti Spumante DOCG. I suoli del Monferrato sono prevalentemente calcarei, con presenza di argilla, sabbia e marne, che conferiscono ai vini una buona struttura, acidità e fruttosità.
  • Le Langhe sono una zona collinare situata tra le province di Cuneo e Asti, dove si producono vini rossi e bianchi di grande qualità e prestigio, tra cui spiccano il Barolo DOCG, il Barbaresco DOCG, il Nebbiolo d’Alba DOC, il Dolcetto d’Alba DOC, il Dolcetto di Dogliani DOCG, il Roero DOCG, il Roero Arneis DOCG, il Gavi DOCG e il Moscato d’Asti DOCG. I suoli delle Langhe sono prevalentemente sabbiosi, con presenza di argilla, calcare e marne, che conferiscono ai vini una buona eleganza, finezza e mineralità.
  • Il Roero è una zona collinare situata nella provincia di Cuneo, a nord del fiume Tanaro, dove si producono vini rossi e bianchi, tra cui spiccano il Roero DOCG, il Roero Arneis DOCG, il Nebbiolo d’Alba DOC, il Langhe Favorita DOC e il Langhe Nebbiolo DOC. I suoli del Roero sono prevalentemente sabbiosi, con presenza di argilla, calcare e marne, che conferiscono ai vini una buona freschezza, aromaticità e sapidità.
  • L’Alto Piemonte è una zona montuosa situata tra le province di Novara, Vercelli, Biella e Torino, dove si producono vini rossi e bianchi, tra cui spiccano il Gattinara DOCG, il Ghemme DOCG, il Boca DOC, il Bramaterra DOC, il Lessona DOC, il Fara DOC, il Sizzano DOC, il Carema DOC, il Canavese DOC, il Colline Novaresi DOC, il Colline Saluzzesi DOC, il Coste della Sesia DOC, il Erbaluce di Caluso DOCG e il Pinerolese DOC. I suoli dell’Alto Piemonte sono prevalentemente vulcanici, con presenza di porfido, granito e quarzo, che conferiscono ai vini una buona acidità, tannicità e persistenza.

I vitigni e i vini del Piemonte

I vini del Piemonte sono prodotti con una grande varietà di vitigni, che riflettono la diversità del suo territorio e delle sue tradizioni. Tra i vitigni più importanti e diffusi, possiamo citare:

  • Il Nebbiolo, il vitigno principe del Piemonte, che dà origine ai vini più famosi e prestigiosi della regione, come il Barolo, il Barbaresco, il Gattinara e il Ghemme. Il Nebbiolo è un vitigno tardivo, che matura tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, e che richiede un clima fresco e ventilato, e un suolo sabbioso e calcareo. Il Nebbiolo dà origine a vini rossi di colore granato, con riflessi aranciati, che hanno un profumo intenso e complesso, con note di frutti rossi, fiori, spezie, tabacco, cuoio e tartufo. Il sapore è secco, caldo, robusto e tannico, con una buona acidità e una lunga persistenza. Il Nebbiolo è un vino che può invecchiare anche per decenni in bottiglia, sviluppando ulteriori sfumature e armonia.
  • La Barbera, il vitigno più coltivato e diffuso del Piemonte, che dà origine a vini rossi di grande bevibilità e versatilità, come la Barbera d’Asti, la Barbera d’Alba, la Barbera del Monferrato e il Nizza. La Barbera è un vitigno precoce, che matura tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, e che si adatta a diversi tipi di suolo, anche poveri e argillosi. La Barbera dà origine a vini rossi di colore rubino, con riflessi violacei, che hanno un profumo fruttato e floreale, con note di ciliegia, mora, viola e iris. Il sapore è secco, fresco, vivace e frizzante, con una bassa tannicità e una buona acidità. La Barbera è un vino che può essere consumato giovane, ma che può anche invecchiare bene in bottiglia o in legno, acquisendo maggior struttura e complessità.
  • Il Dolcetto, il vitigno più semplice e immediato del Piemonte, che dà origine a vini rossi di facile approccio e piacevolezza, come il Dolcetto d’Alba, il Dolcetto di Dogliani, il Dolcetto di Diano d’Alba e il Dolcetto di Ovada. Il Dolcetto è un vitigno precoce, che matura tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, e che si adatta a diversi tipi di suolo, anche sassosi e scoscesi. Il Dolcetto dà origine a vini rossi di colore violaceo, con riflessi bluastri, che hanno un profumo fruttato e delicato, con note di amarena, prugna, mandorla e liquirizia. Il sapore è secco, morbido, armonico e leggermente amarognolo, con una bassa acidità e una media tannicità. Il Dolcetto è un vino che va consumato giovane, entro due o tre anni dalla vendemmia, per apprezzarne la freschezza e la fragranza.
  • Il Moscato, il vitigno più dolce e profumato del Piemonte, che dà origine a vini bianchi spumanti o fermi di grande fascino e raffinatezza, come il Moscato d’Asti DOCG, l’Asti Spumante DOCG, il Moscato di Strevi DOC e il Moscato Passito di Strevi DOC. Il Moscato è un vitigno tardivo, che matura tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, e che richiede un clima mite e soleggiato, e un suolo sabbioso e calcareo. Il Moscato dà origine a vini bianchi di colore giallo paglierino, con riflessi dorati, che hanno un profumo intenso e inconfondibile, con note di pesca, albicocca, mela, pera, fiori d’arancio e miele. Il sapore è dolce, fresco, aromatico e persistente, con una bassa gradazione alcolica e una spuma delicata. Il Moscato è un vino che va consumato giovane, entro un anno dalla vendemmia, per preservarne la fragranza e la finezza.
  • Il Brachetto, il vitigno più romantico e seducente del Piemonte, che dà origine a vini rossi spumanti o fermi di grande eleganza e piacevolezza, come il Brachetto d’Acqui DOCG, il Brachetto del Monferrato DOC e il Brachetto Passito DOC. Il Brachetto è un vitigno tardivo, che matura tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, e che richiede un clima fresco e ventilato, e un suolo sabbioso e calcareo. Il Brachetto dà origine a vini rossi di colore rosso rubino, con riflessi violacei, che hanno un profumo intenso e delicato, con note di fragola, lampone, rosa e geranio. Il sapore è dolce, fresco, frizzante e armonico, con una bassa gradazione alcolica e una spuma fine e persistente. Il Brachetto è un vino che va consumato giovane, entro un anno dalla vendemmia, per apprezzarne la freschezza e la fragranza.

Oltre ai vitigni appena citati, in Piemonte si coltivano anche altri vitigni, sia autoctoni che internazionali, che danno origine a vini di qualità e di interesse, come il Cortese, l’Arneis, l’Erbaluce, il Freisa, il Grignolino, il Ruchè, il Vespolina, il Bonarda, il Croatina, il Barbera, il Chardonnay, il Pinot Nero, il Cabernet Sauvignon e il Merlot.

Gli abbinamenti migliori con il cibo

I vini del Piemonte sono molto adatti ad abbinamenti con il cibo, grazie alla loro varietà e alla loro personalità. In generale, si può dire che i vini rossi si abbinano bene con carni rosse, selvaggina, tartufi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi, mentre i vini bianchi si abbinano bene con pesce, crostacei, formaggi freschi e piatti a base di verdure. I vini spumanti si abbinano bene con antipasti, dolci, frutta e dessert. Tuttavia, queste sono solo indicazioni generali, e gli abbinamenti dipendono molto dallo stile del vino, dall’annata, dalla temperatura di servizio e dalle preferenze personali. In ogni caso, è importante servire i vini del Piemonte alla giusta temperatura, che varia a seconda del tipo di vino: i vini rossi vanno serviti a una temperatura di circa 16-18°C, i vini bianchi a una temperatura di circa 10-12°C, e i vini spumanti a una temperatura di circa 6-8°C.

Per aiutarvi a scegliere gli abbinamenti migliori con i vini del Piemonte, vi proponiamo alcuni esempi di piatti tipici della regione, che potete provare a preparare o a ordinare in un ristorante, e che si sposano bene con i vini che vi abbiamo descritto.

  • Il bollito misto, un piatto a base di carne di manzo, vitello, maiale e pollo, cotta in brodo con verdure e aromi, e servita con salse varie, come il bagnet verd, il bagnet ross, la salsa verde e la mostarda. Si abbina bene con il Barbera d’Asti, il Barbera d’Alba, il Dolcetto d’Alba o il Dolcetto di Dogliani, che con la loro acidità e fruttosità contrastano il grasso e il sapore della carne.
  • Il brasato al Barolo, un piatto a base di carne di manzo, marinata e cotta nel vino Barolo con cipolle, carote, sedano, aglio e rosmarino, e servita con polenta o patate. Si abbina bene con il Barolo, il Barbaresco, il Nebbiolo d’Alba o il Roero, che con la loro struttura e tannicità si armonizzano con il sapore intenso e la consistenza morbida della carne.
  • Il risotto al Barolo, un piatto a base di riso Carnaroli, cotto con brodo di carne e vino Barolo, e mantecato con burro e parmigiano. Si abbina bene con il Barolo, il Barbaresco, il Nebbiolo d’Alba o il Roero, che con la loro eleganza e finezza esaltano il profumo e il colore del riso.
  • Il vitello tonnato, un piatto a base di fettine di vitello lessato, ricoperte da una salsa a base di tonno, maionese, capperi e acciughe, e decorate con fette di limone e prezzemolo. Si abbina bene con il Roero Arneis, il Gavi, il Cortese dell’Alto Monferrato o il Langhe Favorita, che con la loro freschezza e aromaticità bilanciano il sapore salato e la consistenza cremosa della salsa.
  • Il fritto misto alla piemontese, un piatto a base di carne di vitello, agnello, maiale, pollo, cervella, animelle, fegato, uova, mele, pere, amaretti e semolino, tagliati a pezzi e fritti in olio bollente, e serviti con zucchero e limone. Si abbina bene con il Moscato d’Asti, l’Asti Spumante, il Brachetto d’Acqui o il Brachetto del Monferrato, che con la loro dolcezza, frizzantezza e profumo contrastano il grasso e il sapore della frittura.
  • Il bunet, un dolce a base di uova, latte, zucchero, cacao, amaretti e liquore, cotto a bagnomaria e servito freddo con panna montata o caramello. Si abbina bene con il Moscato d’Asti, l’Asti Spumante, il Brachetto d’Acqui o il Brachetto del Monferrato, che con la loro dolcezza, frizzantezza e profumo si armonizzano con il sapore cioccolatoso e la consistenza morbida del dolce.

I vini del Piemonte sono tra i più apprezzati e ricercati al mondo, grazie alla loro qualità, alla loro complessità e alla loro capacità di invecchiare bene. La regione del Piemonte offre una gamma di vini che spazia dai rossi corposi e tannici ai bianchi freschi e aromatici, passando per i spumanti dolci e profumati. La storia, il clima, il territorio, i vitigni e gli stili di produzione dei vini del Piemonte sono tutti elementi che contribuiscono a rendere questi vini unici e inconfondibili. Se siete appassionati di vino, o semplicemente curiosi di scoprire nuovi sapori, vi consigliamo di provare i vini del Piemonte, e di abbinarli al meglio con il cibo, seguendo le nostre indicazioni o le vostre preferenze. Siamo sicuri che rimarrete entusiasti e soddisfatti da questi vini, e che vorrete approfondire la vostra conoscenza di questa splendida regione vitivinicola. E voi, avete mai assaggiato un vino del Piemonte? Qual è il vostro preferito? Raccontateci la vostra esperienza, o fateci le vostre domande, lasciando un commento qui sotto. Saremo lieti di leggervi e di rispondervi. Grazie per aver letto il nostro articolo, e alla prossima! 😊

Ringraziamo infine il sito https://www.quattrocalici.it, dal quale abbiamo tratto l’immagine all’inizio dell’articolo.

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