Cultura enologica,  Etichette,  Qualità

La legislazione vinicola: come leggere le etichette e conoscere le indicazioni geografiche, di qualità e di stile

Il vino è una bevanda antica e apprezzata in tutto il mondo, ma anche soggetta a regole precise che ne tutelano la qualità, la provenienza e la tipicità. In questo articolo vedremo come devono essere composte le etichette dei vini, quali sono le indicazioni geografiche che ne identificano l’origine, quali sono le indicazioni di qualità e di stile che ne descrivono le caratteristiche e come consumare il vino in modo sicuro e responsabile.

Le etichette dei vini

Le etichette dei vini sono il biglietto da visita di ogni bottiglia e contengono informazioni importanti per il consumatore. Le etichette devono rispettare le norme stabilite dalla legislazione vinicola dell’Unione Europea e da quella dei paesi non europei in cui il vino viene esportato. Le informazioni obbligatorie che devono essere presenti su ogni etichetta sono:

  • il nome del produttore o dell’imbottigliatore;
  • il paese di origine;
  • la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP), se applicabile;
  • il volume nominale in litri, centilitri o millilitri;
  • il grado alcolico in percentuale;
  • la presenza di solfiti o di altri allergeni;
  • il numero di lotto.

Le informazioni facoltative che possono essere presenti su ogni etichetta sono:

  • il nome commerciale del vino;
  • la varietà o le varietà di uva utilizzate;
  • l’annata di produzione;
  • il colore del vino;
  • le menzioni tradizionali che indicano un metodo di produzione o di invecchiamento particolare;
  • le indicazioni relative alla vinificazione, alla maturazione o all’affinamento del vino;
  • le indicazioni relative alle caratteristiche organolettiche del vino;
  • le indicazioni relative ai premi o ai riconoscimenti ottenuti dal vino;
  • le indicazioni relative ai consigli di servizio o agli abbinamenti gastronomici.

Le indicazioni geografiche dei vini

Le indicazioni geografiche dei vini sono strumenti di tutela e valorizzazione delle produzioni vinicole tipiche di una determinata area geografica. Esse garantiscono al consumatore l’autenticità e la qualità del prodotto, oltre a promuovere la diversità e la cultura enologica delle diverse regioni. Le indicazioni geografiche si dividono in due categorie: le Denominazioni di Origine Protette (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP).

Le Denominazioni di Origine Protette (DOP) identificano i vini che provengono da una zona geografica delimitata e che rispettano un disciplinare di produzione rigoroso, che stabilisce le varietà di uva ammesse, i metodi di coltivazione, i rendimenti massimi, i metodi di vinificazione, i parametri analitici e organolettici. I vini DOP devono essere prodotti esclusivamente con uve provenienti dalla zona geografica indicata e devono esprimere le caratteristiche tipiche del territorio. Alcuni esempi di vini DOP sono il Chianti Classico DOCG, il Barolo DOCG, lo Champagne AOC e il Rioja DOCa.

Le Indicazioni Geografiche Protette (IGP) identificano i vini che provengono da una zona geografica più ampia rispetto alle DOP e che hanno una qualità, una reputazione o altre caratteristiche attribuibili a tale origine. I vini IGP devono essere prodotti con almeno l’85% di uve provenienti dalla zona geografica indicata e devono rispettare un disciplinare di produzione meno vincolante rispetto alle DOP, che lascia maggiore libertà ai produttori. I vini IGP possono esprimere sia le caratteristiche del territorio sia lo stile del produttore. Alcuni esempi di vini IGP sono il Pinot Grigio delle Venezie IGT, il Pays d’Oc IGP e il Penedès IGP.

Le indicazioni geografiche dei vini sono riconosciute e protette a livello europeo, ma anche a livello internazionale grazie agli accordi bilaterali o multilaterali stipulati tra l’Unione Europea e i paesi terzi. Questi accordi prevedono il rispetto reciproco delle indicazioni geografiche, il divieto di utilizzo di termini ingannevoli o evocativi e la cooperazione per la prevenzione e la repressione delle frodi. Alcuni paesi non europei che hanno accordi con l’Unione Europea in materia di indicazioni geografiche sono: Australia, Canada, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Messico, Stati Uniti, Svizzera e Vietnam.

Le indicazioni di qualità e di stile dei vini

Le indicazioni di qualità e di stile dei vini sono espressioni che servono a descrivere le caratteristiche dei vini in base a criteri oggettivi o soggettivi. Le indicazioni di qualità sono quelle che si basano su parametri analitici o organolettici misurabili e verificabili, come il grado alcolico, l’acidità, il residuo zuccherino, il colore, il profumo, il sapore. Le indicazioni di stile sono quelle che si basano su valutazioni personali o comparative, come la tipologia, la categoria, la classificazione, la denominazione, la menzione tradizionale.

Le indicazioni di qualità e di stile dei vini possono essere regolamentate dalla legislazione vinicola nazionale o europea oppure possono essere lasciate alla libera scelta dei produttori o degli esperti. Alcune indicazioni di qualità e di stile sono obbligatorie per i vini DOP o IGP e devono essere riportate sull’etichetta, altre sono facoltative e possono essere usate come elementi distintivi o promozionali.

Alcuni esempi di indicazioni di qualità e di stile dei vini sono:

  • Il grado alcolico: indica la percentuale di alcol contenuta in un vino. Si misura in gradi alcolici (°) o in percentuale volumica (% vol). Il grado alcolico dipende dalla quantità di zucchero presente nelle uve e dalla sua trasformazione in alcol durante la fermentazione. Il grado alcolico può variare da un minimo di 4% per alcuni spumanti a un massimo di 20% o più per alcuni vini liquorosi.
  • L’acidità: indica la quantità di acidi presenti in un vino. Si misura in grammi per litro (g/l) o in milliequivalenti per litro (meq/l). L’acidità dipende dal tipo di uva, dal clima, dalla maturazione, dalla vinificazione e dall’affinamento. L’acidità contribuisce a dare freschezza, equilibrio e persistenza al vino.
  • Il residuo zuccherino: indica la quantità di zucchero residuo presente in un vino dopo la fermentazione. Si misura in grammi per litro (g/l). Il residuo zuccherino dipende dalla quantità di zucchero presente nelle uve e dal tipo di fermentazione. Il residuo zuccherino determina la dolcezza del vino.
  • Il colore: indica la tonalità cromatica del vino. Si valuta osservando il vino alla luce naturale o artificiale, in un bicchiere trasparente e inclinato su uno sfondo bianco. Il colore dipende dal tipo di uva, dalla macerazione con le bucce, dall’ossidazione, dall’invecchiamento e dal tipo di contenitore. Il colore può variare da giallo paglierino a rosso rubino, passando per rosa cipria o arancione ramato.
  • Il profumo: indica l’insieme delle sensazioni olfattive che il vino emana. Si valuta annusando il vino nel bicchiere prima e dopo averlo fatto roteare. Il profumo dipende dal tipo di uva, dalla fermentazione, dall’affinamento e dall’evoluzione nel tempo. Il profumo può essere fruttato, floreale, aromatico, speziato, tostato, balsamico, minerale o animale.
  • Il sapore: indica l’insieme delle sensazioni gustative che il vino provoca. Si valuta assaggiando il vino in bocca e facendolo scorrere su tutta la lingua. Il sapore dipende dal tipo di uva, dalla vinificazione, dall’affinamento e dall’armonia tra i vari elementi. Il sapore può essere secco, dolce, amabile, abboccato, acido, amaro, sapido, tannico, morbido, corposo, leggero o persistente.

Le menzioni tradizionali dei vini

Le menzioni tradizionali dei vini sono espressioni che indicano un metodo di produzione o di invecchiamento particolare, che conferisce al vino delle caratteristiche distintive. Le menzioni tradizionali sono regolamentate dalla legislazione vinicola europea e nazionale e possono essere usate solo per i vini DOP o IGP che rispettano i requisiti previsti. Alcune menzioni tradizionali sono:

  • Classico: indica un vino prodotto nella zona originaria e più antica di una denominazione di origine.
  • Riserva: indica un vino sottoposto a un periodo di invecchiamento minimo prima dell’imbottigliamento, stabilito dal disciplinare di produzione.
  • Superiore: indica un vino con un grado alcolico superiore a quello minimo previsto dal disciplinare di produzione.
  • Vendemmia tardiva: indica un vino ottenuto da uve raccolte dopo la data normale di vendemmia, con una maggiore concentrazione di zuccheri.
  • Passito: indica un vino ottenuto da uve appassite su pianta o dopo la raccolta, con una maggiore concentrazione di zuccheri e aromi.
  • Spumante: indica un vino effervescente ottenuto da una seconda fermentazione in bottiglia (metodo classico) o in autoclave (metodo charmat).
  • Frizzante: indica un vino leggermente effervescente ottenuto da una fermentazione incompleta o da una aggiunta di anidride carbonica.

Il consumo sicuro del vino

Il vino è una bevanda che può apportare benefici alla salute se consumata con moderazione e responsabilità. Il vino contiene infatti sostanze antiossidanti, come i polifenoli, che possono prevenire alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Tuttavia, il vino contiene anche alcol, che può avere effetti negativi sul sistema nervoso, sul fegato e sul metabolismo se assunto in dosi eccessive o in combinazione con altri farmaci o droghe. Per questo motivo, è importante seguire alcune regole per consumare il vino in modo sicuro e consapevole:

  • Non superare i limiti giornalieri raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sono di 2 bicchieri (circa 20 g di alcol) per gli uomini e 1 bicchiere (circa 10 g di alcol) per le donne.
  • Non bere il vino a digiuno, ma accompagnarlo sempre con del cibo, che rallenta l’assorbimento dell’alcol e ne attenua gli effetti.
  • Non bere il vino se si soffre di alcune patologie come l’ipertensione, l’ulcera, il diabete, l’epatite o la cirrosi.
  • Non bere il vino se si è incinte o se si allatta, perché l’alcol può danneggiare il feto o il neonato.
  • Non bere il vino se si deve guidare o se si devono svolgere attività che richiedono attenzione e coordinazione.
  • Non bere il vino se si assumono farmaci o droghe che possono interagire con l’alcol e causare effetti indesiderati o pericolosi.

Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia fatto conoscere meglio la legislazione vinicola e le informazioni che puoi trovare sulle etichette dei vini. Se vuoi aggiungere una tua impressione o esperienza, sentiti libero di commentare qui sotto al post. Grazie per avermi letto! 😊

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