L’Angolo del Vitigno: ep. #15 – Incrocio Bruni 54: un vitigno marchigiano dal fascino internazionale
Se siete appassionati di vino e di viticoltura, probabilmente avrete sentito parlare dell’Incrocio Bruni 54, un vitigno a bacca bianca che nasce dall’unione di due varietà famose e apprezzate in tutto il mondo: il Sauvignon e il Verdicchio. Ma come è nato questo vitigno? Quali sono le sue caratteristiche distintive? In quali zone si coltiva e quali vini produce? E soprattutto, come si abbina con il cibo? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, scoprendo insieme la storia, le peculiarità e i segreti di questo vitigno autoctono italiano, che esprime al meglio il territorio marchigiano e il suo patrimonio enologico.
La storia dell’Incrocio Bruni 54
L’Incrocio Bruni 54 deve il suo nome al suo creatore, il professor Bruno Bruni, un ampelografo marchigiano di fama internazionale che lavorò per il Ministero dell’Agricoltura nel periodo 1930-1950. Il professor Bruni era un pioniere della ricerca ampelografica, ovvero lo studio delle varietà di vite, e si dedicò alla creazione di nuovi vitigni tramite l’incrocio di varietà già esistenti, con l’obiettivo di migliorarne le caratteristiche qualitative e produttive. Tra le sue numerose sperimentazioni, una delle più riuscite fu quella che portò alla nascita dell’Incrocio Bruni 54, ottenuto nel 1936 dall’impollinazione del Sauvignon con il Verdicchio. Il numero “54” fu assegnato dallo stesso professor Bruni, che era al suo cinquantaquattresimo tentativo per ottenere il vitigno desiderato.
L’Incrocio Bruni 54 fu registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite nel 1971, ma per molto tempo rimase quasi sconosciuto e dimenticato, coltivato solo da pochi produttori nelle Marche, soprattutto tra le province di Ancona e Macerata. Solo negli ultimi vent’anni circa, grazie all’interesse di alcuni vignaioli appassionati e curiosi, il vitigno ha conosciuto una nuova vita e una maggiore diffusione, pur rimanendo ancora una rarità nel panorama vitivinicolo italiano. Oggi la superficie coltivata a livello nazionale ammonta a circa 12 ettari, concentrati prevalentemente nelle Marche, ma anche in Toscana e in Umbria.
Caratteristiche ampelografiche
L’Incrocio Bruni 54 è un vitigno a bacca bianca che presenta le seguenti caratteristiche ampelografiche:
- La foglia è di dimensione media, orbicolare, pentalobata, con seno peziolare aperto o chiuso a lira.
- Il grappolo è compatto, medio, piramidale, con una o due ali.
- L’acino è medio, obovoidale, di colore verde-giallo.
Il vitigno ha una buona vigoria e una buona produttività (media 100-120 quintali per ettaro), con una fertilità che parte dalla seconda gemma e porta in media uno o due grappoli per tralcio. È particolarmente sensibile agli attacchi della botrite, così come all’oidio e all’escoriosi, anche se in misura minore. Ha una buona affinità d’innesto con i portinnesti Kober 5BB e 420A, mentre è scarsa con il 17-37.
L’Incrocio Bruni 54 ha una maturazione precoce, che lo rende adatto a zone fresche e ventilate. Il suo ciclo vegetativo è influenzato dai precursori genetici: il Sauvignon gli conferisce una spiccata aromaticità e una nota floreale e fruttata, mentre il Verdicchio gli dona struttura e acidità.
Zone di vocazione
L’Incrocio Bruni 54 è un vitigno che esprime al meglio il territorio marchigiano, dove trova le condizioni ideali per esprimere le sue potenzialità. Le zone di vocazione sono quelle collinari, con altitudini comprese tra i 200 e i 400 metri sul livello del mare, con esposizioni prevalentemente sud-ovest. I terreni più adatti sono quelli calcarei, sabbiosi e argillosi, con una buona dotazione di sostanza organica e una buona capacità drenante.
L’Incrocio Bruni 54 è un vitigno che si adatta bene anche ad altre regioni italiane, purché siano caratterizzate da un clima temperato e da una buona escursione termica tra il giorno e la notte. Tra le regioni che ospitano questo vitigno, oltre alle Marche, ci sono la Toscana e l’Umbria, dove è stato introdotto da alcuni produttori che hanno voluto sperimentare nuove varietà.
Denominazioni di origine
L’Incrocio Bruni 54 è un vitigno che può essere utilizzato per la produzione di vini a denominazione di origine controllata (DOC) e a indicazione geografica tipica (IGT). Tra le DOC che prevedono l’uso di questo vitigno, la più importante è quella dei Colli Maceratesi, dove l’Incrocio Bruni 54 può essere impiegato in purezza o in uvaggio con altre varietà bianche per la produzione di vini bianchi secchi o spumanti. Tra le IGT che consentono l’uso di questo vitigno, ci sono quelle delle Marche, della Toscana e dell’Umbria, dove l’Incrocio Bruni 54 può essere vinificato in purezza o in assemblaggio con altre uve bianche o rosse.
Caratteristiche organolettiche
Il vino ottenuto dall’Incrocio Bruni 54 è un vino bianco che presenta le seguenti caratteristiche organolettiche:
- Il colore è giallo paglierino, con riflessi verdognoli.
- Il profumo è fine e intenso, con note aromatiche di agrumi, pompelmo, arancia, fiori d’arancio, salvia e frutta acerba.
- Il sapore è fresco, equilibrato, di buona sostanza, con una spalla acida ben bilanciata da una certa sapidità. Il frutto si unisce alla delicata mineralità per un finale piacevolmente persistente.
Le caratteristiche organolettiche del vino da Incrocio Bruni 54 dipendono anche dallo stile di produzione adottato dai singoli produttori, che possono variare in base al grado di maturazione delle uve, al tipo di vinificazione, all’affinamento e all’invecchiamento. In generale, si possono distinguere due stili principali:
- Uno stile più fresco e minerale, ottenuto da uve raccolte a maturazione precoce, vinificate in acciaio inox a temperatura controllata e affinate in bottiglia per pochi mesi. Questo stile esalta la componente aromatica e la vivacità del vino, rendendolo adatto a essere consumato giovane.
- Uno stile più morbido e rotondo, ottenuto da uve raccolte a maturazione più avanzata, vinificate in barrique o in anfora e affinate in legno o in bottiglia per diversi mesi o anni. Questo stile conferisce al vino maggior complessità e struttura, esaltando le note fruttate e floreali e donandogli una maggiore longevità.
Gli abbinamenti migliori con l’Incrocio Bruni 54
L’Incrocio Bruni 54 è un vino versatile e adattabile a diversi tipi di abbinamenti gastronomici. In generale, si tratta di un vino da pesce, che si sposa bene con crostacei, molluschi, pesci magri o grassi, sia crudi che cotti. Alcuni esempi di abbinamenti sono:
Incrocio Bruni 54 fresco e minerale con ostriche, carpaccio di pesce spada, insalata di mare, spaghetti alle vongole, orata al forno, fritto misto di pesce.
Incrocio Bruni 54 morbido e rotondo con risotto ai frutti di mare, tagliolini al granchio, cacciucco alla livornese, tonno alla griglia, baccalà alla vicentina, formaggi stagionati.
Oltre al pesce, l’Incrocio Bruni 54 si può abbinare anche con piatti vegetariani o vegani, a base di verdure, legumi, cereali o tofu. Alcuni esempi sono:
Incrocio Bruni 54 fresco e minerale con insalata di avocado e pompelmo, hummus di ceci, cous cous di verdure, zuppa di lenticchie, polpette di tofu e verdure.
Incrocio Bruni 54 morbido e rotondo con tortino di carciofi e patate, lasagne di verdure, risotto ai funghi porcini, seitan al curry, crostata di frutta secca.
Infine, l’Incrocio Bruni 54 può essere apprezzato anche da solo, come aperitivo o come vino da meditazione. In questo caso, si consiglia di servirlo a una temperatura di circa 10-12 gradi per il tipo fresco e minerale e di circa 12-14 gradi per il tipo morbido e rotondo.
Questo è tutto quello che c’è da sapere sull’Incrocio Bruni 54, un vitigno autoctono italiano che merita di essere scoperto e apprezzato per le sue qualità e la sua versatilità. Speriamo che questo articolo vi sia stato utile e interessante, e vi invitiamo a lasciare un commento con le vostre opinioni, esperienze o curiosità su questo vitigno. Grazie per averci seguito e alla prossima!