L’Angolo del Vitigno ep. #3
Il mondo del vino è un universo variegato e ricco di sorprese, dove ogni vitigno ha una storia da raccontare e caratteristiche uniche che lo rendono speciale. In questa terza puntata del nostro appuntamento settimanale, tra le numerose varietà di uva, andremo ad approfondire la conoscenza di uno dei vitigni più affascinanti e misteriosi, ossia il Lacrima.
La storia di questo vitigno è avvolta nel fascino delle leggende e delle tradizioni popolari. Si ritiene che sia originario dell’Italia centrale, nella regione delle Marche, in particolare nei comuni di Morro d’Alba, Montecarotto, Serra de’ Conti, Arcevia, Chiaravalle e Senigallia, dove, soprattutto a Morro d’Alba, ha radici profonde ed una tradizione millenaria. Infatti il primo documento che attesta la presenza del Lacrima è un atto del 1279, in cui si parla di una vigna di Lacrima situata proprio nel comune di Morro d’Alba. Nel XVI secolo era già un vino molto apprezzato. Nel 1593, il medico e botanico Francesco Redi scrisse un trattato sul Lacrima, in cui lo definì “un vino eccellente, che si può bere da solo o con il cibo”. Nel XIX secolo era uno dei vini più esportati d’Italia, e nel 1868 fu premiato all’Esposizione Universale di Parigi. Nel XX secolo subì un periodo di declino, a causa della diffusione di altri vitigni più produttivi, tanto che nel periodo di minore diffusione (parliamo del 1985), ne rimanevano coltivati solamente 7 ettari in tutto. Tuttavia, negli ultimi anni il Lacrima è stato riscoperto ed oggi è uno dei vini più apprezzati delle Marche.
Il nome “Lacrima” sembra derivare dalla forma dei grappoli, che possono assomigliare a lacrime per la loro forma allungata e compatta. Altre teorie invece riguardano il presunto piangere della pianta durante la maturazione delle uve, ma si tratta solamente di leggende, che tuttavia conferiscono ulteriore fascino a questo vitigno.
Caratteristiche ampelografiche del Lacrima
Il Lacrima è un vitigno a bacca rossa con foglie di media grandezza e forma pentagonale. I grappoli sono di dimensioni medie o piccole, compatti e, come detto poco sopra, possono assomigliare a lacrime. Gli acini hanno una buccia spessa e di colore blu scuro, mentre la polpa è succosa e dolce.
La pianta è vigorosa e adatta a diversi tipi di terreno, anche se predilige quelli calcarei e argillosi, e raggiunge il suo massimo potenziale nelle zone collinari con clima temperato e ventilato. Queste condizioni ideali contribuiscono a una crescita equilibrata delle viti e favoriscono la produzione di uve di alta qualità. Nonostante sia un vitigno vigoroso, è tuttavia sensibile alle malattie fungine. La maturazione dell’uva Lacrima avviene tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Diffusione sul territorio
Nonostante la sua storia millenaria e il suo legame profondo con la regione delle Marche, il vitigno Lacrima è stato a lungo poco conosciuto al di fuori dei confini regionali. Tuttavia, negli ultimi decenni, grazie agli sforzi dei produttori locali e al rinnovato interesse verso le varietà autoctone, il Lacrima ha guadagnato popolarità e si è diffuso in altre parti d’Italia e del mondo.
Oggi, oltre alle Marche, il Lacrima è coltivato anche in altre regioni italiane, come l’Abruzzo e l’Umbria, e sta attirando l’attenzione di enologi e appassionati di vino in tutto il mondo.
Esistono varie denominazioni di questo vitigno, ossia Lacrima di Morro d’Alba DOC, Lacrima di Morro d’Alba Riserva DOC, Lacrima di Treia DOC, Lacrima di San Ginesio DOC e Lacrima di Osimo DOC.
Caratteristiche dei vini Lacrima
I vini prodotti da questo vitigno sono un vero e proprio tesoro da scoprire. Sono vini caratterizzati da una notevole eleganza ed un profumo intenso e avvolgente. Molto colorato, scuro, quasi nero di colore, al naso si possono riconoscere note floreali di lavanda, viola e rosa rossa, note fruttate di ciliegia nera e marasca, e una piacevole speziatura.
In bocca i vini Lacrima sono morbidi e vellutati, con tannini delicati ma ben presenti, che contribuiscono ad una struttura equilibrata. L’acidità moderata rende questi vini freschi e vivaci, mentre il corpo rotondo ed il retrogusto persistente li rendono davvero affascinanti.
Il più delle volte viene vinificato come rosso secco, e raramente viene utilizzato il rovere per l’invecchiamento, perché questo tipo di legno attenua gli intensi profumi. In qualche caso viene assemblato con il Montepulciano, anche se però questa varietà tende a “soffocare” la grande espressività olfattiva del Lacrima (cosa per cui i produttori raramente ne fanno menzione).
Il Lacrima di Morro d’Alba Passito è una versione dolce che viene prodotta con uve essiccate all’aria, e può risultare piuttosto tannica (il che ci porta a chiederci quanto Montepulciano possa esservi stato aggiunto). Il Lacrima di Morro d’Alba è un vino elegante e raffinato, con un buon corpo e una buona struttura. È ideale da abbinare a piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati. Il Lacrima bianco è un vino fresco e vivace, con un bouquet fruttato e floreale. È ideale abbinato a piatti di pesce, crostacei e verdure. Il Lacrima rosé è un vino fruttato e leggero, con un bouquet di fragola, lampone e ciliegia. È ideale da abbinare a piatti di antipasto, insalata e pizza. Il Lacrima liquoroso è un vino dolce e speziato, con un bouquet di frutta secca, erbe aromatiche e spezie. È ideale abbianto a dolci, pasticceria e dessert.
Concludendo, il vitigno Lacrima è un gioiello enologico delle Marche e dell’Italia intera. La sua storia millenaria, le caratteristiche ampelografiche peculiari ed i vini affascinanti che ne derivano lo rendono una varietà da scoprire e apprezzare. Se avete l’opportunità di assaggiare un vino Lacrima, vi consiglio di farlo senza esitazioni. Vi ritroverete immersi in un mondo di profumi e sapori avvolgenti, frutto di una tradizione antica che si rinnova e conquista i cuori di sempre più appassionati di vino.
Cin cin!